Allagamenti, frane, smottamenti: il maltempo che in questi giorni si sta abbattendo sul litorale romano continua a fare danni e a lasciare segni. Questa notte, ad Anzio, una parte...
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Questa volta il crollo non ha svelato sorprese, com’era accaduto nel 1878: allora una violenta mareggiata si era abbattuta sulle mura della villa e, ritirandosi, aveva riportato alla luce una statua ellenistica conservata a Palazzo Massimo. Oggi sulla battigia ci sono solo un cumulo di macerie, sabbia e spazzatura.
Un pezzo di storia in bilico. Che metro dopo metro rischia di finire in mare sotto lo sguardo incredulo dei passanti. Non è la prima volta infatti che la villa di Nerone è in balia degli agenti atmosferici. Nel dicembre del 2011 sempre nello stesso punto una parte della falesia che dà sul mare, dietro la zona delle cosiddette "pendiche" era crollata sulla spiaggia sottostante. L'allarme allora venne dato da alcuni canoisti.
Il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini ha immediatamente inviato sul posto dirigenti del Comune per effettuare un sopralluogo. Fortuna ha voluto che sulla spiaggia non ci fosse nessuno presente in quel momento, altrimenti si sarebbe potuto verificare un secondo Ventotene. «E' oltre un anno - spiega il sindaco - che sollecito il commissario straordinario per il rischio idreologico sulla necessità di effettuare interventi per mettere in sicurezza l'area. E ora sembra che le nostre richieste finalmente verranno ascoltate: a breve infatti dovrebbero iniziare i lavori di consolidamento».
«Com' è possibile che una villa storica così bella e così importante possa finire metro dopo metro a mare - si chiede Giustiniano Matteucig, residente ad Anzio - Se fossimo stati a Pompei la notizia del crollo sarebbe passata inosservata? Un bene culturale così importante per la storia di Roma e dell'umanità andrebbe preservato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero