Anziano travolto nella galleria metro: a giudizio l’ex amministratore delegato Atac

L'ex amministratore delegato Atac Maurizio Basile
E' stato dilaniato da un treno in transito dopo aver percorso qualche metro lungo un camminamento interno a una galleria della stazione metropolitana di Cornelia. ...

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E' stato dilaniato da un treno in transito dopo aver percorso qualche metro lungo un camminamento interno a una galleria della stazione metropolitana di Cornelia.


E' il drammatico decesso di un ottantacinquenne romano finito, probabilmente per errore, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una tragedia per la quale Maurizio Basile e Pietro Spirito, rispettivamente ex amministratore delegato Atac e direttore centrale operazioni della stessa azienda, sono stati rinviati a giudizio davanti al giudice della settima sezione penale del tribunale di Piazzale Clodio. I due, accusati di omicidio colposo, non avrebbero garantito adeguatamente la sicurezza sul luogo dell'incidente, sottovalutando il rischio di un ipotetico accesso ai tunnel da parte di persone non autorizzate.



La tragedia. I fatti risalgono al maggio del 2011 quando la vittima viene ripresa per l'ultima volta sulla banchina della stazione Cornelia. L'uomo, per il quale è stata ipotizzata anche l'eventualità di un suicidio, è in attesa del convoglio e cammina senza dare l'impressione di avere particolari intenzioni. Percorso il marciapiede per la sua intera lunghezza, l'ottantacinquenne avrebbe quindi superato il limite consentito al pubblico e, non trovando particolari ostacoli sul suo tragitto, si sarebbe addentrato in una delle gallerie.



Qui, proseguendo per qualche metro la sua passeggiata, si sarebbe ritrovato in un ambiente poco illuminato e, forse disorientato dall'oscurità, avrebbe perso l'equilibrio, finendo sui binari. Travolto da un mezzo di passaggio, sarebbe poi stato ritrovato senza vita a distanza di più di ventiquattro ore dalla sua scomparsa.



Dilaniato dal movimento dei treni, dopo una prima identificazione basata esclusivamente sull'abbigliamento, il corpo dell'ottantacinquenne sarebbe stato infine riconosciuto dai familiari. Una vicenda terribile, originata dalla scarsa qualità dei controlli sulla stazione teatro dell'incidente.



Le misure. I due imputati, infatti, avrebbero omesso di prendere misure appropriate per evitare che persone non autorizzate avessero accesso a zone precluse agli utenti. Mancanza che, in particolare, si tradurrebbe nell'assenza di uno specifico cancelletto da installarsi a fine banchina proprio per evitare pericolosi sconfinamenti.



Allo stesso modo, anche il sistema di video-sorveglianza della fermata in questione avrebbe lasciato molto a desiderare. Solamente alcune delle telecamere installate nella struttura sarebbero state effettivamente funzionati e, per giunta, non avrebbero avuto sufficiente lunghezza di campo per monitorare gli accessi alle gallerie. Inoltre, a controllare gli schermi della dalla sorveglianza ci sarebbe stato un unico addetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero