Roma, anziano legato alla sedia e seviziato: arrestata una marocchina, era pronta a scappare all'estero

Roma, anziano legato alla sedia e seviziato: arrestata una marocchina, era pronta a scappare all'estero
Si era nascosta da conoscenti dall'altra parte della città ed era pronta a lasciare l'Italia. Ma i poliziotti di Fidene, sono arrivati prima e le hanno messo le...

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Si era nascosta da conoscenti dall'altra parte della città ed era pronta a lasciare l'Italia. Ma i poliziotti di Fidene, sono arrivati prima e le hanno messo le manette. È una marocchina di 30 anni, la responsabile delle sevizie ad un anziano di 85 anni di Montesacro: se i vicini non avessero sentito i suoi lamenti, da solo, imbavagliato e legato ad una sedia, sarebbe morto.


IL MOVENTE
Un episodio raccapricciante, quello accaduto in un'abitazione di via Val d'Ala, a Conca d'Oro, che ha un movente da rimanere increduli. La marocchina non aveva pagato alcune mensilità della stanza che occupava. C'è stato un alterco con l'anziano, un giorno di fine giugno, che si è trasformato in un racconto dell'orrore. La straniera con forza ha picchiato l'ottantacinquenne con calci e pugni alla testa, poi non contenta, l'ha legato con del nastro adesivo ad una sedia. Ha usato il nastro per bloccargli le caviglie, le mani e poi l'ha bloccato alla sedia. E non si è fermata qui: ha continuato a seviziarlo picchiandolo, benché legato. Poi, è fuggita. La vittima è rimasta da sola per quasi due giorni legata e stordita nel suo appartamento.

I SOCCORSI

Sono stati i vicini a sentire dei flebili lamenti ed a avvisare i soccorritori. Sul posto gli agenti del commissariato Fidene Serpentara e i pompieri che hanno aperto la porta. Ai poliziotti si è presentata una scena raccapricciante. L'anziano era legato e sporco di sangue e quasi non respirava più. Subito è stato trasportato al Sandro Pertini dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Ha perso, a causa delle percosse, la mobilità ad un braccio ed ha riportato la frattura di alcune costole. Gli investigatori di hanno lavorato giorno e notte per risolvere il caso che si presentava complesso perché non c'era traccia della donna e neanche della sua identità. I poliziotti, che già in passato hanno risolto casi estremi e misteriosi, hanno lavorato sulle celle telefoniche, hanno setacciato la zona fino a trovare qualcuno che conosceva la donna. Unendo piano piano i tasselli sono arrivati alla periferia del Casilino e pazientemente hanno tirato i fili giusti per trovare l'autrice del tentato omicidio. Ieri, la mossa giusta: gli investigatori hanno individuato la donna fuori da un supermercato. E' stata circondata e ammanettata. La marocchina deve rispondere di tentato omicidio aggravato dall'uso delle sevizie. Ieri mattina, il figlio dell'anziano massacrato di botte, ha ringraziato gli agenti per aver risolto il caso e trovato la donna. «Abbiamo saputo che la polizia è riuscita ad arrestare la responsabile di così tanta violenza - raccontano i vicini dell'anziano -. Una persona pericolosa che andava subito individuata, avrebbe potuto fare del male a qualcun altro. La straniera in manette ha lasciato il commissariato per raggiungere il carcere di Rebibbia.
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Il Messaggero