Scuole, anziani e bambini a confronto: «Rispettate le regole», «Viva tv e smartphone»

Alcuni disegni dei bambini
LA STORIA Le regole del passato contro gli smartphone. La tradizione che sfida YouTube. Il pallone di cuoio che sbatte contro la playstation. Anziani e bambini a confronto. Uno...

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LA STORIA
Le regole del passato contro gli smartphone. La tradizione che sfida YouTube. Il pallone di cuoio che sbatte contro la playstation. Anziani e bambini a confronto. Uno davanti all'altro. Pronti ad aprirsi, raccontarsi, confrontarsi. Uno scambio generazionale di informazioni che è andato in scena in quattro istituti della Capitale, per un progetto pilota chiamato "La memoria allo specchio: ricordi di ieri e riflessi di oggi". L'idea, nata dalla direzione socio educativa del Municipio XIII, ha visto la luce in questi giorni grazie al sostengo della dottoressa Anna Maria Manzi, dirigente del municipio stesso, coadiuvata dall'istruttore culturale Alessia Neri. Il progetto prevede il recupero della tradizione e la riscoperta del territorio attraverso il dialogo aperto tra giovanissimi e anziani. Due mondi agli antipodi, che spesso faticano a capirsi, ma che restano colonne portanti delle nostre esistenze.


I CUSTODI

L'iniziativa ha due aspetti: da un lato favorire l'integrazione dei nonni ai tempi della multimedialità, dall'altra sfruttarne l'enorme dote. Infatti sono custodi imprescindibili di valori e tradizioni spesso dimenticate. In questo speciale progetto diventano protagonisti. «Ai miei tempi non c'era l'albero di Natale, si mettevano cioccolatini su un ramoscello. Si rispettavano i genitori e gli orari da loro imposti, si stava tutti seduti a tavola, in silenzio. Si giocava con poco», il racconto di uno di loro davanti ai giovani che lo guardano con occhi spalancati, quasi increduli, come fosse un extraterrestre. «La sera quando spegnete la tv?», domanda un nonnino agli studenti durante uno degli incontri aperti al pubblico, ai quali hanno partecipato genitori e residenti incuriositi dall'evento. «Quando voglio, tanto mamma non mi controlla», il refrein dei ragazzini. Il controllo e le regole saranno un po' il filo conduttore delle conversazioni. Ma gli incontri sono anche un momento di riflessione. Sulla tipologia di giochi, sul tempo libero, sugli spazi all'aperto. Il confronto consente così di accrescere l'autostima della persona anziana e di stimolare lo spirito d'iniziativa nei giovani, rendendoli protagonisti di un inedito percorso di riscoperta del passato. Coinvolti il centro anziani di via Marvasi, via Cornelia, Porta cavalleggeri, via Casalotti e gli alunni della scuola primaria e secondaria di I grado degli istituti comprensivi Rosmini-via Cornelia 73, Borgonicini Duca, via Casalotti 259 e via Ormea, naturalemnte con il supporto dei dirigenti scolastici. Il copione prevede una sorta di «passaggio di testimone» che permette ai più giovani di attingere alla saggezza degli anziani, i quali a loro volta trasmettono l'importanza di conoscere e tramandare le proprie radici. Scrive nonna Maria Luisa, 79 anni: «Da piccola mi piaceva ascoltare le novelle raccontate (a puntate) alla radio. Era l'unico strumento per sentire la musica, cronaca e novità. Non esistevano i cellulari, ipod, ipad, computer e soprattutto i social. Mi affascinavano le voci dei narratori e sognavo di diventare una di loro. Mi sono impegnata nello studio ma non ho mai realizzato le mie speranze anche perché la mia infanzia è stata segnata dal periodo della guerra e del dopoguerra nel quale le famiglie avevano grossi problemi a mantenere i figli». Il progetto è anche su carta e non solo a parole. Nelle scuole sono stati affissi cartelloni con le interviste fatte dagli alunni ai nonni, disegni con giochi a confronto, dediche, il quartiere visto da giovani e non. E sono stati proiettati dei brevi momenti degli incontri stessi. Tante le foto a corredo delle testimonianze portate nelle aule e diverse le uscite di gruppo, alla riscoperta del quartiere e dei suoi cambiamenti.
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Il Messaggero