Anguillara, una tartaruga scatena la lite in riva al lago tra il sindaco e un residente

Anguillara, una tartaruga scatena la lite in riva al lago tra il sindaco e un residente
Tensione in riva al lago di Anguillara, dove una tartaruga carnivora ha scatenato la lite tra il sindaco del Paese e un residente. ...

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Tensione in riva al lago di Anguillara, dove una tartaruga carnivora ha scatenato la lite tra il sindaco del Paese e un residente.


Grande come un freesby, la testuggine (un esemplare adulto di quelle piccolissime tartarughe che solitamente si comprano alle fiere) se ne stava tranquilla, godendosi i livelli bassissimi che l’acqua ha raggiunto in quest’ultimi tempi di afa finché un uomo non ha deciso di prenderla e portarsela a casa. A notare la scena, però, è stata proprio la prima cittadina di Anguillara Sabrina Anselmo che si trovava in piazza del Molo sul lungolago. «Mi presento come il sindaco – racconta - chiedendo di consegnarla mentre già avviso l'Ente parco. Il cittadino comincia a scappare asserendo che aveva un luogo sicuro dove metterla. Il tutto con urla e parolacce nei miei confronti».

È così, l’uomo proprio non ci sta e incomincia a strillare e inveire contro la sindaca: «Piuttosto che darla a voi – dice tra gli altri epiteti coloriti – la ributto in acqua». Intanto la gente accorre a vedere cosa sta succedendo. C’è chi tenta di calmarlo ma lui proprio non è disposto a lasciare quella tartaruga. La sindaca lo rincorre: «La prego lasci la tartaruga – gli ripete – torni indietro». Anselmo tenta di spiegargli che se la tartaruga dovesse finire di nuovo in acqua sarebbe un danno per l’ecosistema perché quell’animale è carnivoro e può raggiungere un diametro che va dai trenta ai quaranta centimetri, può divorare anatre, uova di volatili e animali acquatici: «Sicuramente quella testuggine – dice – sarà stata buttata lì da qualcuno che voleva sbarazzarsene e magari pensava di liberarla in un posto naturale. Perché all’inizio questi animali sono carini poi crescono, diventano di difficile gestione, e spesso, purtroppo vengono abbandonati e rischiano di creare un vero problema per l’intero ecosistema lacustre».


Dopo un lungo tiramolla e strilli, l’uomo ributta la tartaruga in acqua. Qualcuno si butta subito per cercare di recuparla, le persone in canoa che si trovavano da quelle parti provano a dare una mano. E poi, finalmente grazie all’ausilio dei vigili, guardie zoofile e qualche residente, l’animale viene intercettato e preso e consegnato all’Ente Parco: «Ringrazio tutti quei cittadini – dice la sindaca – che si sono adoperati per salvarla». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero