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Annullate d’ufficio oltre ben 3.363 cartelle Tari dell’anno 2015 che Anguillara aveva fatto piovere sui cittadini facendoli infuriare nel mezzo dell’epidemia. Il Comune contava di incassare oltre 1 milione di euro, dati per “sicuri” all’emissione dei ruoli oltre cinque anni fa. Ora il municipio non potrà più contare sulla riscossione di questi soldi. La maggior parte delle cartelle sono state annullate perché già pagate dai contribuenti, perché prescritte o per erronei calcoli effettuati a causa del malfunzionamento del programma informatico di gestione dei dati. Il software era stato acquistato dal Municipio nel 2015. Un respiro di sollievo da parte di tutti i residenti che si erano visti ingiustamente chiamati in causa: «Per fortuna – dice la vittima di una “cartella pazza” – il sindaco ha capito che quegli accertamenti andavano annullati, speriamo che la prossima volta stiano più attenti. C’è un però. Tutte le raccomandate spedite al prezzo di 6 euro ciascuna sono soldi dei contribuenti scialacquati a causa di errori macroscopici». Si tratterebbe di circa 20 mila euro. È di fatto un dietrofront che conferma una volontà da parte dell’amministrazione di centrodestra guidata da Angelo Pizzigallo: riordinare uno stato di caos totale, cominciato, sei anni, quando l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Pizzorno cambiò il software del Comune, il quale poi non ha funzionato a dovere generando le “cartelle pazze”. La situazione è degenerata quando sono partite, tra dicembre e gennaio, migliaia di ingiunzioni senza una preventiva verifica sui versamenti fatti dai cittadini. Sul sito istituzionale di Anguillara c’è una determina per l’annullamento degli accertamenti, cui è allegato un elenco con il codice del contribuente e il numero di accertamento annullato con cui gli interessati capiscano se fanno parte o meno dello “sgravio”. Per il momento su circa 6 mila cartelle spedite, oltre il 60 per cento sono state cestinate dal responsabile dei Tributi grazie alle rimostranze dei cittadini, alle mail di protesta (segnalate dal Messaggero) e telefonate e osservazioni dell’opposizione in consiglio comunale: «Siamo compiaciuti – dice Sergio Manciuria, consigliere della civica Anguillara Svolta - di questa provvidenziale inversione di marcia con l’auspicio che i contribuenti sabatini non debbano in futuro ritrovarsi nelle stesse condizioni di disagio e nella ricerca affannosa di ricevute regolarmente pagate». Da questi annullamenti, la perdita economica sulle entrate stimate per il Comune che si affaccia sul lago di Bracciano non è indifferente: sono soldi che sarebbero stati reimpiegati, come prevede la legge, per i servizi di raccolta dei rifiuti.
Il Messaggero