Roma, operatore del 118 ucciso dal Covid contratto a lavoro: aveva 62 anni e stava per andare in pensione

Amedeo Mariozzi
Non ce l'ha fatta Amedeo Mariozzi. Dopo un mese di lotta contro il coronavirus, l'operatore del 118 si è spento all’età di 62 anni la mattina di...

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Non ce l'ha fatta Amedeo Mariozzi. Dopo un mese di lotta contro il coronavirus, l'operatore del 118 si è spento all’età di 62 anni la mattina di martedì 16 febbraio, su uno dei letti dell’ospedale di Tor Vergata. Aveva contratto il virus mentre lavorava. I primi sintomi, poi un aggravamento e la terapia intensiva. 

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All’operatore mancava poco alla pensione

Mariozzi, prossimo alla pensione, lascia una moglie e due figli, Sara e Luca. Ma anche tanti amici, che hanno commentato sui social la sua scomparsa, ricordando l’amico perduto.

La passione per le auto

Amedeo Mariozzi era appassionato d’auto e seguiva spesso con gli amici gli eventi legati al mondo delle automobili. «Mi avevi promesso al telefono che saremmo andati insieme ai raduni - si legge sul profilo Facebook del collega Fabrizio Casu - io con la mia Giulia (ndr, l’Alfa Romeo) e tu con il tuo ‘bacarozzetto’, la tua amata 500, a ridere e scherzare e farci una bella mangiata, ma nonostante la tua forza e le tua voglia di vivere, questa maledetta bestia ti ha portato via». 

Gli amici: «Ti sei speso fino all’ultimo»

Messaggi di cordoglio sono arrivati da tutti i colleghi. Sul profilo Facebook di Fabrizio Casu, il racconto di che persona fosse Amedeo Mariozzi: «Ti sei speso fino all’ultimo - scrive Casu - combattendo in prima linea, sin dall’inizio di questa pandemia, senza mai tirarti indietro». Un uomo «sempre gentile, disponibile e con un cuore grande». E infine l’ultimo saluto: «Caro Amico, ti porteremo sempre nei nostri cuori, ricordandoti con il tuo sorriso che contraddistingueva la tua bontà. R.i.p.».

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Il Messaggero