Vecchie ambulanze con centinaia di chilometri nel tachimetro. Veicoli ormai in disuso, acciaccati senza i fascioni laterali, con gli adesivi staccati, reimpiegati illegalmente per...
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IL FENOMENO
Qualcuno, all’interno degli ospedali, telefona al privato che dispone del veicolo, questa l’ipotesi degli investigatori. Il mezzo - per i pazienti non particolarmente gravi - arriva ed effettua il trasporto, verso casa o una clinica privata. A bordo non c’è personale qualificato, ma due persone senza competenze sanitarie. Uno guida e l’altro siede dietro con “l’ospite”. Un mercato nero che genera profitti. Basti pensare che per spostamenti anche di pochi chilometri, due, tre al massimo, vengono richiesti fino a 250 euro. I controlli portati avanti dai militari del radiomobile sta disvelando questo sistema. I reati per i quali sono state presentate diverse denunce, nei confronti della persone fermate a bordo di queste ambulanze, sono l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione.
LE DENUNCE
Ad oggi i veicoli sequestrati sono tre. Ma il numero, secondo gli investigatori, potrebbe essere destinato a salire. Tra l’altro, i militari, hanno anche eseguito delle verifiche su ambulanze che effettuano il servizio regolarmente, con le autorizzazioni dell’Asl e della regione Lazio. Una decina di mezzi erano privi delle revisioni, altri 7 conservavano medicinali scaduti o ad uso esclusivo dell’ospedale.
Ovviamente la vicenda più grave è quella che riguarda il fenomeno dell’abusivismo, su cui si concentra l’interesse degli investigatori. Ad oggi è necessario capire quanto è ampio questo fenomeno. Si tratta di mezzi privi delle regolari licenze. Ambulanze che non possono, in nessun caso, trasportare persone verso gli ospedali o dagli stessi nosocomi verso cliniche private o i domicili degli stessi utenti.
Un caso si è verificato fuori dal San Camillo. Qualcuno, all’interno del nosocomio, è questo il sospetto degli investigatori, avrebbe telefonato al titolare dell’ambulanza illegale. Il mezzo è arrivato e avrebbe dovuto trasportare il paziente verso una clinica privata. Uno spostamento che sarebbe venuto a costare un centinaio di euro. I carabinieri, a questo punto, sono intervenuti, hanno bloccato il mezzo e denunciato gli abusivi. Il paziente, invece, è stato riaccompagnato in reparto.
In un altro caso, sempre a marzo, il veicolo è stato fermato con un anziano a bordo. L’uomo li aveva chiamati - grazie a un biglietto da visita che gli era stato consegnato - per essere trasportato al policlinico Gemelli. Anche in questo caso nell’ambulanza non vi era nessuno strumento sanitario. Nessun medico o infermiere. Due persone in servizio, due ragazzi sprovvisti di qualsiasi qualifica. Uno al volante, l’altro dietro a tenere la barella. Una condizione talmente grave che ha spinto i militari del radio mobile a far intervenire, immediatamente, una vera ambulanza, viste le condizioni critiche in cui versava l’anziano. Paziente a cui erano stati richiesti 250 euro per il trasporto d’urgenza. La coppia di furfanti, anche in questo caso, è stata denunciata.
Giuseppe Scarpa Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero