Amara, dal 20 al 24 aprile al teatro Tor Bella Monaca di Roma

Amara, dal 20 al 24 aprile al teatro Tor Bella Monaca di Roma
Dal 20 al 24 aprile ore 21 (domenica ore 18) presso il Teatro Tor Bella Monaca di Roma, andrà in...

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Dal 20 al 24 aprile ore 21 (domenica ore 18) presso il Teatro Tor Bella Monaca di Roma, andrà in scena “Amara” con Stefano Ambrogi, Nadia Rinaldi, Martina Zuccarello, Germana Cifani e Michele Capuano. Scritto e diretto da David Mastinu, lo spettacolo è prodotto da Stefania Curci con i costumi di Alessio Pinella e la scenografia di Cristian Carcione.


 

Note di regia

Primi anni ’50. Le esplosioni e le bombe della seconda guerra mondiale sono ancora vive nelle menti dei romani, ma è tempo di rialzarsi, di ripartire, di lasciare spazio al progresso. E stavolta ad esplodere è lo sviluppo: nuovi palazzi, nuove costruzioni, nuova vita. Ma nelle borgate che circondano Roma il tempo si è fermato, strascico dei tempi che furono, e l’Aniene, i suoi scoli, le baracche di legno e lamiera, fanno da cornice alla povertà. Tra le vie in mezzo al fango ha inizio ‘’Amara’’ : la storia di Renato e Teresa, di Rosa e Maria, e di un colto viandante di nome Pierpaolo. Nel sottoproletariato vive Renato, uomo burbero, ignorante, disinteressato al cambiamento, incapace di gestire i suoi rapporti se non con la violenza; quella stessa violenza che Teresa (la moglie) è costretta a subire, prostituendosi per un misero pezzo di pane. E poi c’è Maria, una ragazza venuta dal sud, orfana a seguito di una vendetta da parte dei tedeschi, che con le sue grandi speranze conquista l’affetto di Teresa, trovando in lei una seconda mamma. Scontrandosi più volte con la crudeltà di quella nuova vita, dove vige la regola ‘’dell’uomo mangia uomo’’. Incontrerà Pierpaolo, giovane forestiero. Sopravvissuto ad una sterile borghesia a cui sente di non appartenere, decide di scrivere in quei luoghi, con ‘’le scarpe sporche di fango’’, un libro che passerà alla storia. A questa si incrocerà un’altra vita, quella di Rosa, che da San Lorenzo finisce in borgata, dopo che in quel terribile 19 Luglio ’43 perse tutto. Lei fra tutti è quella che aspira di più al cambiamento, vuole riprendersi la sua dignità ed andarsene a tutti i costi da lì, trascinando con sé in segreto la sua famiglia nei palazzi di nuova costruzione. Le tre donne sanno intendersi bene, hanno un piano segreto, che verrà bruscamente boicottato da Renato. Accecato dal pensiero che si stia tramando qualcosa alle sue spalle, troverà la sua vendetta, che stravolgerà l’intero mondo dei personaggi. Un intreccio di vite, di sogni, di speranze e rassegnazione,  donne e uomini che lottano per non affogare nella meschinità del proprio destino come in un film di Pasolini.

 

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Il Messaggero