Roma, l'amante gli spara, agente in carcere

Roma, l'amante gli spara, agente in carcere
L'amante, una quarantenne dai modi sbrigativi, gli aveva dato una punizione esemplare, da boss. Gli aveva sparato dritto alle gambe per gelosia, per ricordargli che doveva...

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L'amante, una quarantenne dai modi sbrigativi, gli aveva dato una punizione esemplare, da boss. Gli aveva sparato dritto alle gambe per gelosia, per ricordargli che doveva filare dritto. Ma la vera punizione per un agente della polizia di Stato in forza al reparto Celere della Questura di Roma è arrivata subito dopo, quando i colleghi sono andati a perquisirne l'abitazione per scovare il motivo della gambizzazione, vista che la sua versione del colpo accidentale (tirata fuori per non insospettire la moglie) era stata subito scartata. E' allora che per l'agente sono cominciati i guai veri. Da un cassetto, infatti, è saltata fuori una pistola con la matricola abrasa.


Così per l'agente, cinquant'anni, sono scattate subito le manette per detenzione di arma clandestina. Ritrovandosi immediatamente in carcere, col piede fasciato. Lo sfregio dell'amante e l'arresto da parte dei colleghi è stato contestuale, a maggio. Ora per l'agente, tuttora detenuto, si potrebbe profilare a breve anche il processo. Il pm Maurizio Arcuri potrebbe a breve chiudere le indagini a carico dell'indagato. Che a processo potrebbe anche non arrivare da solo. Anche la presunta amante, rischia di finire a processo e per un reato ancora più grave, il tentato omicidio. Sul caso della gambizzazione era stato aperto un altro fascicolo del pm Margherita Pinto che a breve ha portato la donna all'iscrizione nel registro degli indagati.

Tutti gli indizi, in particolare sms e telefonate, avevano fatto concentrare i sospetti sulla donna. L'agente nel frattempo non ha ancora chiarito perché si trovasse in possesso di quell'arma. Una pistola di sicura provenienza illecita considerato che erano stati cancellati i numeri matricolari che avrebbero altrimenti permesso di ricostruire lo stock e l'anno di fabbricazione. A breve sarà interrogata anche la donna, a quanto pare, ora disposta a collaborare con gli inquirenti.
 


Il colpo di pistola sarebbe stato esploso durante una lite per motivi di gelosia. «Te la farò pagare», avrebbe urlato lei, esplodendo dei colpi di pistola contro l'agente. Il poliziotto ora è stato sospeso dal servizio. E vista la gravità del reato di cui è stato accusato, in caso di una eventuale condanna, potrebbe rischiare il posto di lavoro. Di recente un altro agente è finito nella lista degli indagati. In questo caso per peculato. Nella sua abitazione, i colleghi di ufficio in seguito a una telefonata anonima, hanno recuperato un computer che era accatastato tra il materiale oggetto di sequestro. La procura ora ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
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Il Messaggero