Roma, spazzatrici mai usate: vertici Ama nei guai, danno di 2 milioni

Roma, spazzatrici mai usate: vertici Ama nei guai, danno di 2 milioni
L'INDAGINE Acquistate per tirare a lucido il centro storico, ma rimaste ferme perché impossibili da utilizzare, parcheggiate in una location di lusso al Gianicolo, per...

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L'INDAGINE
Acquistate per tirare a lucido il centro storico, ma rimaste ferme perché impossibili da utilizzare, parcheggiate in una location di lusso al Gianicolo, per la quale il Campidoglio ha pagato dal 2014 al 2017 più di 600mila euro all'anno. Per il caso delle 12 spazzatrici comprate per un milione e 560mila euro, con procedura diretta e senza indagine di mercato, la Corte dei conti ha tirato le fila dell'inchiesta in cui si contesta un danno erariale a sei zeri scavato nelle casse dell'Ama: gli atti parlano di 2.371.328 euro sprecati, che il pm Tammaro Maiello, titolare del fascicolo, chiede indietro a 20 tra ex amministratori delegati e manager della municipalizzata che si sono avvicendati dal 2011 al 2017. Il pm ha notificato agli ex vertici di Ama un invito a dedurre. Tra loro, anche gli ex ad Salvatore Cappello e Daniele Fortini, e gli ex direttori generali Giovanna Anelli e Giovanni Fiscon.

È il 2011 quando l'Ama acquista le spazzatrici, ottenendo un contributo della Cassa depositi e prestiti da 318mila euro. I mezzi vengono parcheggiati nel 2012 nel Terminal Gianicolo, dove Ama disponeva di uno spazio per altri veicoli, in base a un contratto con la società C&P Service spa. Nel 2011, per fare posto alle spazzatrici, il costo schizza da 199mila euro a 434.196 euro, mentre nel 2014 il canone arriva a 675mila euro annui, di cui 134mila forfettizzati per il consumo di energia che non verrà mai sfruttata. L'accordo viene disdetto solo nel 2017. In tutto questo tempo, i mezzi sono stati utilizzati all'11 per cento del potenziale, contesta il pm. Si tratta di macchinari «inadeguati», con bassa autonomia, adatti a una piccola città.
I MANAGER
La procura chiede la cifra più alta - 456.139 euro - a Daniele Ambrogi, mentre l'ex dg Giovanna Anelli rischia di dover pagare 343.150 euro, così come l'ex responsabile dell'ufficio legale Giovanni D'Onofrio e l'ex ad Salvatore Cappello. A Fiscon, ex dg coinvolto anche nell'inchiesta Mondo di Mezzo, vengono chiesti 37.924 euro, mentre all'ex adFortini 110.989 euro, così come a Giuseppe Perrone, Giancarlo D'Ignazio, Fulvio Torreti, Stefano Bianchi, Tiziano Suppa. Pietro Zotti potrebbe dover pagare 73.065 euro. La procura chiama in causa anche la società che ha affittato il parcheggio. Altri 8 manager, potrebbero invece dover pagare circa 12mila euro. «Mi fu portato alla firma un contratto di affitto scaduto e c'erano i pareri favorevoli di tutti gli uffici», ha commentato l'ex ad Fortini.

Michela Allegri
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Il Messaggero