Roma,l’Ama: «Disagi per i rifiuti ma pagate lo stesso la Tari»

La chiamavano rivoluzione gentile. Ma al momento quella di Ama e Campidoglio è soltanto una riscossione gentile. «Caro concittadino, cortesemente paga la tassa...

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La chiamavano rivoluzione gentile. Ma al momento quella di Ama e Campidoglio è soltanto una riscossione gentile. «Caro concittadino, cortesemente paga la tassa rifiuti». È questo in sintesi il succo della lettera che accompagna il bollettino della tassa rifiuti che sta arrivando per posta nelle case dei romani. Per volontà esplicita del gabinetto del sindaco si è voluta aggiungere all’avviso di pagamento una comunicazione speciale, in cui si chiede gentilmente di sopportare i disservizi pagando comunque il servizio. 


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«Boh, l’hanno chiamata economia comportamentale ma non è altro che un indoramento di pillola», confidano dalla municipalizzata di via Calderon de la Barca. Nel testo della lettera, subito all’inizio, si mette in chiaro che c’è qualcosa che non va: «Gentile Concittadino, siamo consapevoli dei disservizi di questo periodo». Il cliente diventa dunque «un concittadino», uno di noi. «Stiamo sinceramente facendo del nostro meglio per risolvere questa situazione difficile», si legge ancora. Su facebook, Francesca, iscritta a un comitato di Conca d’Oro, ragiona così: «Una volta mi è stato detto che la parola “sinceramente” viene usata per confondere le persone mentre si sta dicendo una falsità». «Ringraziamo la stragrande maggioranza dei romani (89,3%), che paga regolarmente la Ta.Ri.», prosegue la lettera che si conclude con la fatidica domanda: «Come pagare?». Tra le righe, insomma, l’Ama consiglia al caro concittadino di non finire nel 10% circa di morosi. E dunque, in realtà, il gentile monito è rivolto alle migliaia di utenti che hanno inviato diffide all’Ama per protesta e per ottenere i rimborsi di quanto già pagato. 
 


Da un anno circa famiglie, associazioni e comitati di quartiere si sono organizzati per chiedere il rimborso della Tari. E da un anno infatti l’azienda sta mandando una replica standard a tutti. «Gentile cliente, per il rimborso Ta.Ri. non risultano i presupposti previsti dalla normativa vigente e dal Regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti», così comincia la lettera di risposta alle diffide in cui si spiega anche che Ama è impegnata a garantire «il continuo e regolare svolgimento del servizio di raccolta rifiuti». Il punto è che «continuo e regolare» il servizio non è. Ma attenzione, c’è un’ulteriore precisazione nella lettera che all’ottava riga ammette finalmente «occasionali criticità» non ascrivibili all’Ama ma «piuttosto a contigenti problematiche connesse all’intero ciclo di gestione rifiuti nonché, in alcuni casi, al non corretto conferimento dei rifiuti da parte dell’utenza». In tutte e due le lettere si ammette che il servizio è scadente e in una addirittura che è il ciclo dei rifiuti a non funzionare. Certo, bizzarro che l’azienda lo scriva nero su bianco in una comunicazione ai propri clienti. I commenti sui social sono tutti parecchio contrariati. Se, infatti, la municipalizzata ha allegato la gentilissima lettera al bollettino, i romani allegano alla protesta le foto dell’immondizia che naviga in mezzo all’acqua piovana di queste ore, i sacchi accatastati sopra e accanto ai bidoni sporchi. Ma per Ama, l’importante è che si paghi il servizio, nonostante tutto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero