A Roma 30mila esercizi commerciali non pagano la Tari. Ristoranti, bar, negozi, uffici. Gli accertamenti avviati dall'Ama a inizio novembre hanno fatto emergere che il 20%...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I DISAGI
La scoperta dell'evasione record, oltre ai danni economici, nelle ultime settimane ha prodotto disagi anche sul fronte decoro. La raccolta dell'immondizia, già in difficoltà in tanti quartieri della città, ha fatto registrare un netto peggioramento proprio per l'entrata in vigore del nuovo modello di raccolta. Con i rifiuti, dai cartoni ai sacchetti di plastica, abbandonati per giorni davanti a vetrine e portoni, perfino nei percorsi giubilari. Secondo Ama a spiegare le difficoltà, sarebbe proprio la mole gigantesca delle imprese fantasma che sta venendo fuori. «I turni – spiegano da via Calderon della Barca – erano stati programmati in base al numero di utenze presenti nella nostra banca dati». Quando l'azienda ha scoperto che in realtà il numero dei locali da servire era superiore di almeno il 20%, i turni sono andati in sofferenza. Ma entro breve si vedranno i vantaggi del nuovo sistema, sostiene il presidente, Daniele Fortini. «Alla fine i romani avranno strade più pulite, raccoglieremo più materiale riciclabile e ci sarà più equità, perché pagheranno tutti».
I QUARTIERI
Il nuovo bando del porta a porta per negozi e uffici è entrato in vigore il 2 novembre e ha soppiantato il vecchio appalto del 2011, che affidava il servizio a cooperative poi coinvolte in Mafia capitale, a partire dalla 29 giugno. La raccolta di tutte e 6 le frazioni (dai cartoni agli scarti alimentari) al momento riguarda 12mila locali che hanno sede nelle strade principali di tutti i municipi, dal centro all'Eur, dai Parioli a Prati. I controlli durante il porta a porta hanno già individuato 2.400 utenze nascoste, non presenti nei registri dell'Ama. Il 20% del totale. Un campione esteso e rappresentativo (come detto, riguarda tutti i 15 distretti amministrativi della Capitale), per questo l'azienda proietta la stessa percentuale di evasione su tutte le 160mila utenze di Roma. In totale quindi in città, secondo le stime di Ama, sono presenti 30mila esercenti evasori. Per i 2.400 utenti fantasma già accertati, è scattata la pratica di regolarizzazione. E i controlli, assicurano dall'azienda, andranno avanti.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero