Alla fine il tavolo sulla trattativa tra l'Ama e i sindacati è saltato e 270 lavoratori della Multiservizi rischiano di perdere ora il posto di lavoro. Agitazione ieri...
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L'Ama ha assorbito il servizio dopo che per circa un anno e mezzo a occuparsene era stata un'associazione temporanea di imprese di cui faceva parte anche la Multiservizi ma nello schema non sono stati però integrati i lavoratori che, di fatto, da fine aprile sono senza lavoro: sulle loro teste pendono le lettere di licenziamento non ancora inviate per via dell'emergenza Covid.
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Mesi fa l'Ama propose al raggruppamento temporaneo di imprese di prorogare l'appalto scaduto sulla raccolta differenziata delle utenze non domestiche ma non si trovò l'accordo in quanto la richiesta fu considerata antieconomica. Da allora - lamentano i sindacati confederali - nessuna proposta è arrivata da parte di Stefano Zaghis amministratore unico di Ama ma anche liquidatore nominato dalla sindaca Virginia Raggi, che avrebbe invece confermato la crisi sociale. Il servizio di raccolta è stato assorbito ma i lavoratori sono rimasti fuori.
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A pesare sempre a detta dei sindacati non solo una poco oculata gestione ma anche una crisi economica che da tempo accompagna la municipalizzata dei rifiuti. «Dopo anni si scarica il personale – ha tuonato Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio - dopo che è stato utile a garantire un servizio per conto di Ama». Ad interrompere le relazioni sindacali anche la Fiadel e la Cisl. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero