Sarà un venerdì di disagi per i romani, il prossimo 25 ottobre, a causa dello sciopero generale delle società partecipate del Campidoglio, annunciato dai...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Rifiuti a Roma, medici: rischio emergenza sanitaria. Presidi: valutare chiusura scuole
Stefano Fassina ferito alla manifestazione dei lavoratori di Roma metropolitane: tensione con la polizia
Al centro delle polemiche restano le tensioni di martedì, su cui la Procura è in attesa di una informativa della Digos. Con gli scontri tra i lavoratori, che stavano presidiando l'ingresso della sede di Roma Metropolitane, e le forze dell'ordine, che tentavano di aprire un varco per consentire il passaggio di un collaboratore dell'assessore Gianni Lemmetti. Nel parapiglia il parlamentare di Leu Stefano Fassina è rimasto ferito cadendo a terra. L'ex viceministro dell'Economia, trasportato al San Giovanni per un trauma da schiacciamento, è stato visitato e poi dimesso. «Mi spiace per quanto accaduto al consigliere Fassina, ma a dirla tutta nel suo comportamento si rasenta l'ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale», sottolinea il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Stefano Paoloni. «I poliziotti erano lì a compiere il loro dovere per garantire la sicurezza di tutti cittadini», commenta Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia.
I sindacati hanno organizzato ieri pomeriggio un sit-in in Campidoglio e avviato le procedure per proclamare lo sciopero generale delle partecipate capitoline. «Sia chiaro che il motivo per cui protestiamo sono questi: difesa del lavoro e della democrazia» spiega Alberto Civica, segretario della Uil Roma e Lazio in una conferenza stampa con i segretari della Cgil Roma e Lazio, Michele Azzola, e della Cisl Roma e Rieti, Carlo Costantini. A gettare acqua sul fuoco l'assessore capitolino al personale, Antonio De Santis: «Contrapposizioni e chiusure non giovano a nessuno - spiega - Si potrebbe ipotizzare di ricollocare i lavoratori considerati in esubero riassorbendoli in altre aree produttive afferenti a Roma Capitale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero