Ama, l'ad Fortini accusa: «È colpa dei romani se la città è sporca»

Ama, l'ad Fortini accusa: «È colpa dei romani se la città è sporca»
La Capitale è sporca? «La penso come la maggioranza dei romani: se la città è sporca è perché qualcuno la sporca». Daniele Fortini, presidente e amministratore delegato di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Capitale è sporca? «La penso come la maggioranza dei romani: se la città è sporca è perché qualcuno la sporca». Daniele Fortini, presidente e amministratore delegato di Ama, in un'intervista ai microfoni di Radio 24 punta il dito sulle responsabilità dei cittadini per la deficitaria situazione della pulizia cittadina. E lo fa pochi giorni dopo che il consiglio comunale, in extremis, ha rinnovato per 15 anni l'affidamento del servizio all'azienda di via Calderon de la Barca, aprendo contemporaneamente la porta all'ingresso dei privati nella società, attualmente di proprietà del Campidoglio al 100 per cento.


«Lo vedo anch'io che Roma non è pulita come dovrebbe essere - ammette Fortini - Ma il 55 per cento dei cittadini, intervistato sul tema, dice “la colpa è dei romani” e non “la colpa è dell'azienda e dei suoi dipendenti”. Io la penso come la maggioranza dei romani».

LE NORME



Insomma, sostiene il numero uno di Ama, per non avere una città sporca la prima regola aurea è quella di non sporcarla. «Dobbiamo fare appello a un miglioramento di efficienza dell'Ama, a una maggiore produttività dei nostri lavoratori, e a ristabilire regole di legalità - sottolinea il manager - Ma poi se tutto questo non si accompagna a una coscienza civica rinnovata da parte dei cittadini non ce la faremo mai». Secondo Fortini «i romani sono innamoratissimi della loro città. Ma c'è molta indisciplina, perché usano i beni pubblici, i luoghi comuni, quelli di socialità e di relazione come se non gli appartenessero». E il servizio? «Talvolta può essere irregolare, qualche volta lento, ma c'è - risponde il presidente dell'azienda municipalizzata - Con la collaborazione di tutti cominceranno a sparire i sacchi dalle strade, quindi i gabbiani, i topi, e la città sarà certamente più pulita».



I LICENZIAMENTI

Quindi, Fortini parla di Parentopoli e degli ultimi provvedimenti dell'azienda: «Abbiamo licenziato 60 dipendenti, 37 impiegati e 23 autisti, che erano stati assunti in modo illegittimo - sostiene l'amministratore delegato - Le assunzioni erano indotte dagli autori in seguito a pressioni, condizionamenti, amicizie, clientele e quant'altro». Una decisione, quella dell'Ama, che si esporrà a una valanga di inevitabili ricorsi: «Sarà il giudice del lavoro a dire se abbiamo ragione o meno e io penso che siamo nel giusto - argomenta Fortini - Il mio stipendio lordo annuo è di 79mila euro. E tra questi lavoratori ce ne sono alcuni assunti a chiamata diretta e in modo illegale che percepivano 96mila euro l'anno».



LA PROROGA


Ieri la giunta capitolina ha prorogato fino al 15 dicembre l'attuale contratto di servizio con l'Ama, che sarebbe scaduto domani, in attesa che diventi attivo il nuovo accordo tra amministrazione e azienda. «Si tratta di una proroga tecnica in attesa del completamento delle procedure previste prima dell'entrata in vigore del nuovo contratto di servizio - spiega l'assessore all'Ambiente, Estella Marino - che si concluderà con il passaggio in giunta, nei Municipi e presso l'Agenzia dei servizi pubblici locali. Ad ogni modo stiamo già lavorando alla configurazione del monitoraggio e all'individuazione dei criteri per l'attuazione di questo importante strumento di indagine Criteri che, voglio ricordarlo, sono stati richiesti dalla delibera votata dall'assemblea capitolina a cui va, ancora una volta, il mio ringraziamento per il lavoro svolto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero