Altaroma, da Cinecittà l’Emilia di Federico Cina apre la kermesse in streaming

Federico Cina FW 21-22_credits Courtesy of Altaroma Press Office
L’odore dell’uva calpestata. La terra, i colori dell’autunno e i ricordi che diventano abiti. Il designer romagnolo Federico Cina apre la kermesse capitolina...

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L’odore dell’uva calpestata. La terra, i colori dell’autunno e i ricordi che diventano abiti. Il designer romagnolo Federico Cina apre la kermesse capitolina Altaroma, in programma fino a sabato dagli studi di Cinecittà e in streaming sulla piattaforma “digital runway”, con la collezione ready to wear fall/winter 2021- 22 “A Emilia”. I valori di un tempo, oggi contaminati, si fondono alla quotidianità tra le sensazioni urbane in un link immaginario che, idealmente, collega Milano e il Mar Adriatico attraverso l’antica via romana “Emilia”, che passa per Cesena. Nelle  creazioni lo stilista mescola il suo estro all’occhio visionario del fotografo Guido Guidi, celebre ritrattista paesaggistico che, nell’opera “Per strada”, seleziona istantanee del percorso scattate tra il 1980 e il 1994, anno di nascita di Cina. Sulla copertina stampata della serie fotografica un’illustrazione firmata da Guidi raffigura la Romagna, riprodotta in scala. Lo stesso mood all-over printed sui tessuti, in particolare quelli dell'azienda Manteco Spa, si trasforma così nel leitmotiv per il prossimo inverno. Fra storie reali, quadri bucolici rubati al territorio e un’armonica ricerca di linee e forme che si traducono nelle giacche dalla silhouette svasata, i pantaloni ampi e percezioni fluide. Mescolando la tradizione della sartorialità ad uno stile contemporaneo. Un'estetica minimal e priva di orpelli con dettagli che arricchiscono la morbidezza dei capi, raccontando un vissuto assolutamente personale e intimo grazie all’artigianalità e alla pregiata maglieria handmade. Protagonisti anche gioielli e accessori, realizzati in collaborazione con altri due creativi: Camilla Marchi, eccellenza nella manifattura delle borse, e Alexandersson, norvegese ma con sede in Italia, per la produzione delle scarpe. Una partnership che rispetta l’ambiente nel segno dell’ecologia per una moda sempre più "etnica" e green.

 

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Il Messaggero