Allarme scabbia nel centro accoglienza per minori I vigili:«Noi a rischio contagio»

Allarme scabbia nel centro accoglienza per minori I vigili:«Noi a rischio contagio»
Paura di contrarre la scabbia, la malaria e la tbc perché «a stretto contatto, per motivi di servizio, con persone senza fissa dimora, extracomunitari senza permesso di...

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Paura di contrarre la scabbia, la malaria e la tbc perché «a stretto contatto, per motivi di servizio, con persone senza fissa dimora, extracomunitari senza permesso di soggiorno nei centri di accoglienza», denunciano i vigili urbani. Oggi, l'ultimo caso: quattordici migranti sono stati visitati all'ospedale Sant'Andrea perché ritenuti affetti


da scabbia. All'esito delle verifiche mediche a sette sarebbe stato diagnosticata la malattia, mentre gli altri sette restano «sospetti». Gli stranieri sono stati dimessi con le opportune terapie. Si tratta di persone provenienti da Salerno e che erano ospiti del centro di accoglienza per minori Villa Spada in via Sant'Annibale Maria di Francia, sulla Salaria (dove già la scorsa settimana sono stati riscontrati altri casi).



L'allarme dei vigili, è amplificato dal fatto che dentro la struttura «non c'è nemmeno un medico, ma solo un infermiere che certamente non può fare diagnosi. La settimana scorsa ci sono stati altri casi tra cui uno conclamato di tubercolosi sempre nello stesso centro». E soprattutto, sottolineano gli agenti «siamo senza strumenti, senza vestiario adeguato e in più non vengono fatte disinfestazioni ai locali e ai mezzi con cui li trasportiamo. Nella sede dell'ufficio immigrazioni della questura di via Teofilo Patini così come dovrebbe accadere in tutte le realtà simili, vengono effettuate tre disinfestazioni alla settimana».



I sindacati. «I lavoratori della polizia municipale impiegati nei centri di accoglienza hanno paura perchè sono a rischio contagio», dice Franco Cirulli, responsabile della Uil polizia locale. «Prima di arrivare nelle strutture andrebbe fatta una profilassi preventiva negli ospedali, come ad esempio al Celio - aggiunge - per avere una anamnesi generale. Oggi si parla di casi di scabbia, ma domani potrebbe trattarsi di tubercolosi».



«Gli agenti assicureranno il servizio presso il centro di accoglienza per minori in via di Sant’Annibale di Francia con senso di responsabilità, come hanno sempre fatto, pur operando senza il riconoscimento d’indennità e assicurazioni», spiega il coordinatore romano dell’Ugl, Marco Milani. «Il vero problema – spiega il sindacalista - è che un allarme di questo tipo sia scattato in un centro dedicato ai minori evidentemente abbandonato a se stesso come spesso accade per numerosi campi rom della Capitale. Questo indica una grave mancanza di rispetto dei diritti, della sicurezza dei cittadini e una grave indifferenza verso le condizioni in cui la Polizia Locale viene costretta ad operare». «Per questo riteniamo ancora più urgente - conclude Milani -riaprire il tavolo delle trattative con l’Amministrazione per arrivare ad un contratto che finalmente riconosca le specificità della categoria, prevedendo indennità economiche a tutela degli agenti che ogni giorno sono esposti a rischi. Questi aspetti normativi ed economici però vanno garantiti anche a livello nazionale: da tempo infatti chiediamo una vera riforma della Polizia Locale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero