Effetti immediati pure in presenza di una pioggia non abbondante, per le strade di Ostia e dintorni, ridotte in un grande acquitrino. Sono bastati appena 50 millimetri di pioggia...
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L'acquazzone ha portato a galla i soliti problemi di scarsa manutenzione dei tombini: invasi da cartacce, plastiche e sabbia, sono incapaci di assorbire l'acqua determinando il conseguente effetto laguna. Senza fare eccezioni tra litorale e quartieri dell'entroterra.
I più penalizzati sono stati come al solito i pedoni: la formazione di veri e propri laghi, che dalle strade hanno debordato fino ad invadere i marciapiedi, ha reso impossibile percorrere la città a piedi. In piazzale della Posta, via Armuzzi, via Cardinal Ginnasi, via dei Romagnoli i negozianti si sono dovuti proteggere dal rischio che le onde sollevate dalle auto di passaggio invadessero i loro esercizi commerciali. Veicoli a passo d'uomo per l'acqua alta su lungomare Paolo Toscanelli e in lungomare Lutazio Catulo. Caditoie ostruite dalle foglie dei platani con quasi mezzo metro d'acqua ristagnante su via della Pineta e in corso Duca di Genova.
Non meno disagiati i quartieri dell'entroterra come Madonnetta, Infernetto, Saline e Bagnoletto.
I meteorologi segnalano che il fenomeno a Ostia si è ridotto ad una precipitazione di 50mm di pioggia in circa tre ore. E' dei giorni scorsi l'allarme lanciato dal Consorzio di Bonifica: “nonostante gli impegni annunciati a maggio dalla Regione Lazio per le opere di risanamento idro-geologico dell'entroterra ostiense, non sono stati erogati fondi e non si è dato via ad alcun progetto”. L'Autorità di Bacino del Tevere ha emesso una mappa del rischio che classifica a rischio elevato R4 larga parte del territorio di Ostia, Isola Sacra, Fiumicino, Nuova Palocco, Ostia Antica e Bagnoletto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero