Fiumicino, i dipendenti Alitalia: «Oggi è il giorno più triste»

«Tristezza, molta. E incertezza» ripete una assistente di volo di Alitalia mentre si appresta a tornare a casa. Sembra paradossale, ma la vittoria del no al...

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«Tristezza, molta. E incertezza» ripete una assistente di volo di Alitalia mentre si appresta a tornare a casa. Sembra paradossale, ma la vittoria del no al referendum,viene vissuta con rassegnazione e consapevolezza che nulla sarà più come prima dal personale di Alitalia all'aeroporto di Fiumicino. Dopo avere respinto la pre intesa che doveva preparare il terreno alla ricapitalizzazione e al salvataggio della compagnia, in realtà nessuno sembra credere sul serio ai sindacati di base che continuano a parlare di una improbabile nazionalizzazione.


«Ma le pare possibile? Le sembra il momento storico in cui si può nazionalizzare una compagnia aerea? - sorride un comandante di Alitalia, che pure è tra coloro che hanno votato no - Sappiamo tutti che la nazionalizzazione è una ipotesi impraticabile. Semmai speriamo in altri scenari che però nessuno può prevedere».

La notizia che il cda ha avviato il percorso per la nomina del commissario viene accolta senza sussulti. «Cosa succederà dopo nessuno di noi lo può sapere» ribatte un dipendente di Alitalia al terminal 1 dove tutto ieri, apparentamente, procedeva come sempre. «Vince la rassegnazione - racconta un'altra assistente di volo - ne abbiamo viste tante in questi anni e non ci siamo più fidati del piano che ci era stato proposto. Sappiamo che la fine è vicina, è stato un no irrazionale, con un orgoglio che è difficile spiegare. Ma non servirà a nulla». Sui social network, intanto, molti dipendenti di Alitalia stanno pubblicando le proprie foto in divisa. Quella vecchia però, non quella contestatissima voluta da Etihad che non ha portato fortuna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero