Alemanno contro il docufilm Rai su Mafia Capitale: «Mi diffama, querelo»

Alemanno (Ansa)
«Ho dato mandato ai miei legali di presentare denuncia per diffamazione a mezzo stampa agli autori e ai produttori del Docufilm "I mille giorni di Mafia Capitale"...

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«Ho dato mandato ai miei legali di presentare denuncia per diffamazione a mezzo stampa agli autori e ai produttori del Docufilm "I mille giorni di Mafia Capitale" trasmesso dalla terza rete della Rai. Questa produzione, particolarmente nella puntata trasmessa giovedì sera, ha chiaramente travisato i fatti in modo tendenzioso, ignorando le risultanze della sentenza del Processo su Mafia Capitale e il proscioglimento da ogni reato associativo che è stato richiesto e ottenuto nei miei confronti dalla Procura di Roma». Lo afferma Gianni Alemanno in una nota.


«Il Docufilm è tutto proteso a ribadire in modo dogmatico il vecchio teorema "fascio-mafioso", secondo cui i reati riscontrati nel suddetto processo erano ascrivibili all'intreccio tra un'associazione mafiosa e l'ambiente della destra romana, presentato come un'unica realtà mischiando esperienze in realtà profondamente diverse e totalmente conflittuali. Queste tesi - prosegue - sono state smentite dal numero preponderante di persone di sinistra coinvolte in quelle vicende - guidate da due esponenti di spicco del Pd romano come Salvatore Buzzi e Luca Odevaine - e dalla sentenza del Tribunale di Roma che ha cancellato ogni forma di aggravante mafiosa. Non solo: la mia figura come sindaco di Roma viene presentata come centrale in questo contesto, nonostante il pieno proscioglimento già ottenuto
».


«Tutto questo - prosegue Alemanno - è ancora più intollerabile se si considera che questo lavoro è una coproduzione di Rai Fiction ed è stato trasmesso in una rete del servizio pubblico. Per questo motivo ho chiesto ai parlamentari della Commissione Vigilanza Rai di presentare un'interpellanza contro questo uso fuorviante e politicamente tendenzioso del servizio pubblico. Sono tre anni che sono sottoposto alla gogna mediatica per reati che sono stati perpetrati anche a mio danno come politico e cittadino, speravo che tutto questo finisse almeno dopo il proscioglimento, ma devo constatare che proprio la Rai si fa protagonista della continuazione di questo vergognoso progetto che oggi risulta offensivo non solo per la città e il sottoscritto e per la destra politica, ma anche per il lavoro della Magistratura e per tutta la Città di Roma». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero