Aids, aumentano i casi di contagio: nuove denunce per l'untore

Aids, aumentano i casi di contagio: nuove denunce per l'untore
Ventinove partner contagiate. Era un innamorato maldestro Valentino T., il sospetto untore di Aids arrestato a Roma a dicembre. L'inchiesta della procura sta facendo man mano...

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Ventinove partner contagiate. Era un innamorato maldestro Valentino T., il sospetto untore di Aids arrestato a Roma a dicembre. L'inchiesta della procura sta facendo man mano affiorare il suo giro erotico e amoroso che lo ha portato a seminare la malattia. Perché Valentino T. si presentava agli appuntamenti con galanteria, e spesso con un mazzetto di fiori, ma tacendo sul resto. Così, scavando sul suo passato, sulle sue relazioni, è affiorato il dramma che ha colpito tante, troppe donne, quasi tutte giovanissime, tra i 20 e i 30 anni. Si è scoperto così che tra le quaranta giovani che hanno rivelato di aver avuto rapporti con il Valentino rubacuori e menzognero, ventinove sono risultate positive all'Hiv. E solo dieci, dopo giorni di angoscia, hanno avuto la fortuna della risposta di un test negativo. Sono stati gli stessi investigatori della polizia interna a piazzale Clodio, su disposizione del pm Francesco Scavo, a invitarle, con la massima accortezza, a sottoporsi agli esami. Perché Valentino T. almeno da quando aveva 22 anni, dal maggio 2006, sapeva di aver contratto la malattia. E forse lo sospettava anche prima. Eppure per quasi dieci anni lo aveva taciuto, pretendendo dalle numerose partner rapporti non protetti.

 

IMPUTATO A RISCHIO
Intanto il presunto untore, finito in manette con l'accusa di lesioni personali gravissime e permanenti, resta in carcere. I giudici del Riesame ne hanno respinto la scarcerazione. Il rischio di reiterazione del reato è stato considerato alto. Già il gip Alessandro Arturi, che aveva firmato l'arresto, aveva sottolineato per l'indagato l'aggravante «di avere commesso il fatto per motivi futili consistiti dal desiderio di intrattenere rapporti sessuali da lui ritenuti più appaganti in quanto non protetti», e la sua «spasmodica ricerca» di partner. In quel momento erano emersi sei casi di contagio, dopo la denuncia di una ex fidanzata.

Con la ragazza che, secondo quanto accertato, risulta essere stata la sua prima vittima, nel 2006, Valentino aveva fatto l'amore senza preservativo, perché diceva di non tollerarlo. Era giugno, e per lei era la prima volta. A luglio le racconta della madre, ex tossicodipendente, morta quando lui era ancora bimbo, positiva all'Hiv, contagiata per uno scambio di siringhe. Lei gli consiglia di fare il test. Il risultato è positivo. Lo fa anche la ragazza: positiva pure lei. Ma lui fa finta di nulla. E per dieci anni continua ad adescare ragazze in chat. «L'amore si fa in due» si difende ora.
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Il Messaggero