«No alla Fontina Made in Canada»; «Non svendiamo i nostri marchi storici»; «#stopCETA per salvare il Made in Italy»: sono i cartelli che...
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Il problema è che in Canada viene utilizzato un numero rilevante di sostanze attive vietate nel Ue. Gran parte di queste sono molecole risalenti agli anni '70 vietate nell'Unione da circa 20 anni, tra cui l'Acefato, il Carbaryl, il Carbendazim, il Fenbutatin oxide, il Paraquat l'Acido solforico per i quali, oltre all'elevata tossicità riscontrata, sono comprovati, o comunque non sono esclusi, effetti neurotossici, cancerogeni, sulla mutagenesi, sulla riproduzione e, più in generale, sugli ecosistemi. E poi in Canada vi è un diffuso impiego di Ogm nei campi e di ormoni negli allevamenti che sono anch'essi vietati in Italia. «Nei trattati - precisa Moncalvo - va riservata all'agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione fermando una escalation che mette a rischio la tutela della salute, la protezione dell'ambiente e la libertà di scelta dei consumatori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero