Agguato a Roma, il saluto dei "rivali" giallorossi: «Oltre i colori... Riposa in pace Diabolik»

Agguato a Roma, il saluto dei "rivali" giallorossi: «Oltre i colori... Riposa in pace Diabolik»
«La morte non ha nè colori nè bandiere. Riposa in pace Fabrizio!». È uno dei post condivisi dal tifo romanista che davanti alla morte di...

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«La morte non ha nè colori nè bandiere. Riposa in pace Fabrizio!». È uno dei post condivisi dal tifo romanista che davanti alla morte di Fabrizio Piscitelli, storico capo degli Irriducibili della Lazio, saluta il "rivale" di curva. A chiudere una stories su Instagram con una scritta su sfondo giallorosso: «Oltre i colori... Riposa in pace Diabolik».


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I tifosi sui social network stanno commentando l'accaduto e inviando condoglianze alla famiglia. Paolo scrive: «Riposa in pace Diabolik, un altro fratello che ci lascia e ora tifa da lassù». Ancora Giuseppe scrive «Diabolik continua sempre a tifare i tuoi colori biancocelesti», mentre nel post di Stefano si legge: «Oltre ogni rivalità, onore agli Ultras e sincere condoglianze alla famiglia».
 

«Grande uomo, grande ultras», è il commento di Eugenia, mentre un'altra tifosa scrive «Al di là delle scelte che ognuno fa per la sua vita, grande ultras». Messaggi di cordoglio anche da altri gruppi ultrà d'Italia e in particolare da quella interista gemellata con quella laziale: «Tutta la curva nord di Milano si stringe attorno alla curva laziale per i drammatici eventi che hanno coinvolto il loro storico leader», scrivono i tifosi nerazzurri.

Piscitelli, 53 anni, è deceduto per un colpo d'arma da fuoco. Un uomo, ancora da identificare, vestito da corridore ha sparato prima di darsi alla fuga su via Lemonia in zona Cinecittà. Il corpo di Piscitelli è stato rinvenuto riverso nei pressi di una panchina nel parco degli Acquedotti e, dalle prime ricostruzioni degli inquirenti che hanno ascoltato il passante che ha dato l'allarme, il capo ultrà sarebbe morto sul corpo. Condannato in passato per narcotraffico, sull'omicidio di Piscitelli sta indagando anche la Direzione distrettuale antimafia.
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Il Messaggero