Accecato da un raptus di follia ha afferrato un coltello da cucina e l’ha piantato nella schiena della moglie. Il dramma, che ha anche un movente economico, si è verificato...
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LA SALVEZZA
La donna, Snezana R., una bulgara di 55 anni con una discreta fama di cantante lirica, si è salvata anche grazie ad un vicino che l’ha fatta rifugiare in casa ed ha chiamato il 113 e un’ambulanza del 118. «Era pallida, tremava - racconta il soccorritore, un signore sulla cinquantina - Quella donna mi ha pregato di chiudere subito la porta ed era terrorizzata che il marito potesse uccidere la figlia che se anche non era in casa sarebbe potuta rientrare a momenti. Perdeva sangue dalla schiena. In un attimo il pavimento si è macchiato di rosso e lei è diventata pallida». La bulgara è stata trasportata da un’ambulanza al policlinico Gemelli dove è entrata al pronto soccorso in codice rosso. In serata le sue condizioni si sono stabilizzate e il profondo fendente all’altezza delle scapole non avrebbe lesionato organi vitali. Comunque è ricoverata in prognosi riservata.
Alla base della violenta aggressione vi sarebbero problemi di natura finanziaria. «Ho perso la ragione - ha detto il marito agli agenti - Non ho più un posto di lavoro e da questa casa dobbiamo andare via a causa dello sfratto. Ho visto tutto nero e ho fatto una pazzia. Alla fine volevo uccidermi». Ad indagare sul tentato omicidio sono gli agenti del commissariato Monte Mario diretto da Claudio Cacace. L’aggressore è stato portato negli uffici di polizia dove è stato ascoltato a lungo e fino a tarda sera il magistrato di turno non si è espresso sul tipo di provvedimenti da prendere.
IL SOPRALLUOGO
Intanto, la polizia scientifica ha effettuato un lungo sopralluogo nell’appartamento di via Lucinio. Gli agenti hanno sequestrato il coltello dalla lama insanguinata. Poi hanno scattato delle fotografie nei luoghi dove si è consumato il dramma: nell’abitazione della donna, lungo le scale insanguinate, fino nella casa al pianterreno dove si è rifugiata ormai ferita la vittima. «Sembrava una coppia tranquilla - racconta un residente del terzo piano -. Era arrivata in questo stabile da meno di un anno. Ma noi inquilini abbiamo saputo che moglie e marito se ne sarebbero dovuti andare a causa di uno sfratto che era diventato esecutivo. Lei è una cantante lirica. La sentivo spesso esercitarsi».
«Da quello che so lui lavorava in un ristorante - continua un altro vicino -. Mi sembrava una persona pacifica. Non avrei mai creduto che potesse fare un gesto simile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero