Il fabbricato di 160 metri quadri nel cuore di Trastevere? Diventa un negozio chic con gli spazi triplicati (l'affitto dovuto al Comune, invece, resta a 260 euro al mese). Il...
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In tutto sono 80 le concessioni sotto la lente della magistratura contabile e ordinaria. C'è il negozio di arti grafiche in via della Penitenza, dietro al parco del Gianicolo, in cui i controllori del Campidoglio hanno ravvisato «un aumento della superficie del fabbricato di 292 mq» rispetto al contratto originario.
«DATECI IL CONDONO»
Oppure il ristorante Ar Montarozzo, sull'Appia Antica. Tre sale, gazebi e tavolini all'aperto. Il contratto di concessione, scrivono gli ispettori della partecipata comunale, parla di «un fabbricato di 521 metri quadri più un cortile di 110 mq». In realtà è stata scoperta «una differenza di superficie di 185 mq in più nel fabbricato e di 302 mq in più nel cortile». I proprietari hanno anche chiesto un condono edilizio. In un'altra trattoria, sempre sull'Appia, sono stati scoperti 113 metri quadri in più rispetto alla concessione del Comune, per un totale di 273 mq (a 1.300 euro al mese).
I gestori di un altro locale, in via Cervino, a Montesacro, sono riusciti a fare di meglio: rispetto ai 211 metri quadri concessi dall'amministrazione cittadina, si sono allargati fino a 746: 535 in più. E il bene, si legge nella relazione dei verificatori, «non risulta neanche censito al Nuovo catasto edilizio urbano».
DAVANTI A PALAZZO CHIGI
A due passi da via del Corso, c'è la storica libreria Cicerone: un sottopassaggio con cinque ingressi, il più importante proprio sotto Palazzo Chigi. L'immobile, anche in questo caso non censito al Catasto («trattasi di tunnel sotterraneo», si legge nei documenti del Comune) nel contratto di concessione risulta avere «una superficie di 221 metri quadri». Ma i funzionari di Risorse per Roma hanno «rilevato una superficie di 615 mq». Quindi quasi 400 in più, per un affitto di 1.500 euro.
Come sia stata possibile una tale espansione lo spiega il gestore della libreria, Massimo Botrini: «È vero - dice - il contratto della prima concessione, nel 1989, riportava effettivamente 221 metri quadri, ma in tutti i rinnovi successivi si parlava solo di sottopasso, senza riferimenti ai metri quadri. Qui poi abbiamo fatto anche dei lavori di ristrutturazione, abbiamo rinnovato tutto. Insomma, ora è tutto in regola, no?».
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Il Messaggero