Roma, strangolata e uccisa con il gas nella sua casa: caccia al compagno

Morta in casa da diversi giorni e soltanto ieri ritrovata nel suo letto con il cranio spaccato e sul collo segni di strangolamento, mentre la camera del suo appartamento in via...

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Morta in casa da diversi giorni e soltanto ieri ritrovata nel suo letto con il cranio spaccato e sul collo segni di strangolamento, mentre la camera del suo appartamento in via Giacomo Della Marca, a Dragoncello era saturo di gas. Del compagno che l'avrebbe ridotta così, invece, nessuna traccia. Lo stanno cercando i carabinieri che hanno trovato la sua macchina lungo il greto del Tevere a Ostia Antica: il tubo di scappamento era collegato con l'abitacolo. Ma forse ha preferito togliersi la vita gettandosi nel fiume. La decisione di farla finita, forse, Marina Santoro di 59 anni e il compagno, Attilio Di Rocco di 65 l'hanno presa insieme. Così testimonia un biglietto scritto da lui e lasciato su un comodino: «Non ce la facciamo più ad andare avanti così», recitava il messaggio. Un addio, molto probabilmente, studiato nei dettagli ma poi qualcosa non è andato secondo i loro piani.


Donna trovata morta ad Acilia: si cerca il compagno, potrebbe essersi buttato nel Tevere
 

I FATTI
Se ne sarebbero voluti andare insieme in uno di quei giorni di fine estate quando i vicini sono ancora fuori per le ferie e nessuno, per un po' almeno, li avrebbe cercati. Hanno aperto il gas e aspettato sul letto. L'attesa è lunga e l'agonia lenta. Attilio decide di uccidere la compagna, strangolandola ma facendole ripetutamente battere il cranico contro un ferro, tanto da presentare diverse lesioni e ferite. Poi decide di uscire, senza rinunciare al suo folle piano. Si mette in macchina e inala i fumi di scarico dell'auto. Qualcuno lo nota e avverte i soccorsi. In pochi minuti i carabinieri sono lungo l'argine del Tevere, dove è stata segnalata la Ford Fiesta grigia di Attilio e Marina. Non appena sente le sirene, il 65enne pensionato di un'azienda di raccolta rifiuti si sarebbe gettato nel fiume. I carabinieri del Gruppo Ostia stanno portando avanti indagini meticolose e ricostruendo ogni movimento dell'uomo. Le ricerche proseguono senza sosta da ieri sulla sponda di Ostia e nello specchio d'acqua antistante Fiumicino. In azione, cani molecolari e gli elicotteri per battere palmo a palmo il territorio. Resta un altro interrogativo a cui rispondere: perché? Il movente potrebbe essere quello economico. I due - da quanto si apprende - avevano speso una grande quantità di denaro per le cure di un familiare molto malato. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio e gli inquirenti hanno ascoltato il figlio del 65enne.

LE TESTIMONIANZE

«Era una coppia felice e innamorata», così i vicini descrivono Marina e Attilio: «erano l'immagine dell'amore, lui le apriva la portiera dell'auto quando rientravano da fare la spesa». Pochi giorni fa, poi, il corto circuito e la «maledizione del gas» che ritorna in via Della Marca, dove nel dicembre di tre anni fa proprio una fuga di metano portò al crollo di una palazzina e alla morte di mamma e figlia piccola. Nella casa di Attilio e Marina erano stati tappati tutti i possibili spifferi di porte e finestre: volevano essere sicuri di potersene andare. Insieme come lo erano stati per 25 anni.
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Il Messaggero