Roma, boom di abusivismo e falsi, un acquisto su 3 è “illegale”

C’è un mercato parallelo a quello legale che sta affondando i commercianti romani e che fa della Capitale il paradiso dell’abusivismo. È il mercato della...

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C’è un mercato parallelo a quello legale che sta affondando i commercianti romani e che fa della Capitale il paradiso dell’abusivismo. È il mercato della contraffazione che a Roma continua a fare grandi affari. A lanciare l’allarme è la Confcommercio che nel corso della giornata nazionale “Legalità, ci piace” ha denunciato i fenomeni criminali che rappresentano un rischio reale per l’economia del territorio e per le imprese, fornendo dati e un primo bilancio. A Roma la percentuale di consumatori che hanno effettuato acquisti di prodotti contraffatti, pari al 39,8%, è superiore sia al dato del Centro (dove la media è 32,1%) sia a quello dell’Italia (dove la media è 30,5%).


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I DATI
I prodotti contraffatti maggiormente acquistati dai consumatori di Roma sono: in primis generi alimentari (46%), segue l’abbigliamento (44%) e infine scarpe e calzature (10%). I prodotti contraffatti più acquistati sul web a Roma sono i biglietti «piratati» di concerti e partite e le scarpe. A Roma il 71,6% dei consumatori è informato sul rischio di sanzioni amministrative, ma nonostante questo preferisce prodotti contraffatti. «La gravità del fenomeno, che ogni giorno vediamo sempre più sfrontato per le nostre strade, soprattutto nel centro storico, vetrina della Capitale agli occhi del mondo, ha un impatto devastante per le imprese sia in termini di perdita di fatturato che di costi - dichiara il direttore di Confcommercio Roma, Pietro Farina - è sicuramente necessario intensificare l’attività di controllo delle forze dell’ordine e inasprire l’impianto sanzionatorio, ma allo stesso tempo è indispensabile diffondere la cultura della legalità sin dalle giovani generazioni, attraverso il coinvolgimento delle scuole».

L’identikit del consumatore «illegale» a Roma è in prevalenza donna (58,6%), dai 25 anni in su, ha un livello d’istruzione medio (per il 46%), è soprattutto impiegato, pensionato, disoccupato (per il 68,8%). Contraffazioni e abusivismo insieme a pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggi, corruzione sono la piaga del commercio romano che alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti.

I FENOMENI

«Questi fenomeni - spiegano le associazioni di categoria - impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste, fanno perdere posti di lavoro, non tutelano i consumatori, riducono la sicurezza pubblica e naturalmente alimentano la criminalità organizzata». E costano alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi mancati guadagni e perdite per oltre 30 miliardi di euro di fatturato all’anno. «Confcommercio - comunica l’associazione di categoria - da anni denuncia l’impatto che la contraffazione e l’abusivismo commerciale hanno sulle imprese in termini di perdita di fatturato e di costi. Per questo è favorevole ad un inasprimento dell’impianto sanzionatorio, anche per l’utilizzo illecito del web».
mirko.polisano@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero