OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Un finto incidente, con tanto di testimone, per allontanare l'uomo da casa e poi il blitz per liberare le vittime. Così i vigili urbani del gruppo Eur e gli agenti di polizia del distretto Appio, hanno salvato Anna e i suoi genitori. La ragazza, 30enne di origini ucraine, finita nella spirale dei maltrattamenti domestici: per anni il marito, dopo averle sottratto i documenti e lo stipendio che guadagnava come parrucchiera, ha abusato di lei nel loro appartamento a La Storta. Abusi che ha sopportato fino a quando per scappare dalla guerra in Ucraina, ha accolto i suoi genitori. La coppia è fuggita dalla guerra ma è finita in un altro dramma. L'uomo infatti ha iniziato a maltrattare anche loro con violenze verbali e fisiche: mentre Anna era a lavoro, erano costretti a restare in camera da letto chiusi a chiave. Un incubo senza fine poi l'incontro sui social con un agente e la richiesta di aiuto che ha fatto scattare il piano coordinato tra forze dell'ordine. Il comando dei vigili ha contatto l'uomo per essere ascoltato in merito a un incidente - finto - mentre i poliziotti hanno assicurato Anna e i suoi genitori a un centro antiviolenza. La ragazza ha poi proceduto con la denuncia per maltrattamenti e il divieto di avvicinamento a carico del marito.
Roma, calci e pugni in strada alla compagna incinta ma lei non lo denuncia: processo chiuso
LA RICHIESTA DI AIUTO
«Quando lo scorso settembre ho incontrato Paolo su Facebook stavo attraversando un momento di grande di sofferenza.
LE DENUNCE
Solo una volta fuori dal comando di via dell'Acqua Acetosa Ostiense l'uomo ha capito ciò che era accaduto: ad attenderlo all'uscita c'erano gli agenti di polizia che gli hanno notificato la denuncia per maltrattamenti e il divieto di avvicinamento. Anna e i suoi genitori hanno invece avviato dallo scorso gennaio un percorso di sostegno psicologico e di reinserimento. «Oggi il mo obiettivo è tornare autonoma - dice Anna- per salvarmi sono stata costretta a lasciare non solo la mia casa ma anche il mio lavoro. Ho perso tutto a causa della violenza di mio marito che dovrà rispondere di quanto ha fatto a me e ai miei genitori. Abbiamo vissuto un incubo e molto lentamente stiamo tornando alla normalità. Senza l'aiuto dell'agente che per primo ha raccolto la mia storia e dei poliziotti, non so che ne sarebbe stato di me e della mia famiglia».Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero