Il nuovo quartiere Porta di Roma al buio come il Grande Raccordo Anulare. Per lo stesso motivo: il furto di rame dai pali della luce. Ormai l’”oro rosso” sembra...
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E proprio qualche giorno fa i residenti del comprensorio a nord di Roma, dopo aver trovato le strade all’oscuro, si sono imbattuti in una montagna di cavi accatastati su una collinetta in via Pupetta Maggio. Decine di chilometri di guaina spellata occultata in mezzo ai rovi per nascondere l’enorme furto notturno. La stessa scena si è ripetuta in via Ludovico Bragaglia e via Adolfo Celi con quintali di cavi buttati sui marciapiedi. Soltanto oggi una gru dell’Ama è riuscita a smaltire tutto il materiale abbandonato e a ripulire la zona verde del parco delle Sabine. Ma resta il doppio danno per i residenti della zona: la mancanza di luce sulle strade e la conseguente assenza di sicurezza nel quartiere.
Sulla vicenda il consigliere municipale d’opposizione Cristiano Bonelli ha annunciato di voler presentare un esposto come primo firmatario al commissario Tronca e al Prefetto Gabrielli per chiedere il ripristino immediato dell’illuminazione pubblica nelle strade rimaste al buio. Ma le buone notizie potrebbero arrivare dall’Acea. Secondo la municipalizzata capitolina essendo stato ridotto a tre giorni l’iter autorizzativo del Campidoglio, se parte la richiesta di riattivare la luce da parte del Comune di Roma, presto potrebbero riaccendersi i lampioni del quartiere. E questa volta con dei cavi di nuova generazione, difficilmente asportabili da parte dei ladri di rame. L’Acea, infatti, risulta estremamente penalizzata da questi furti continui e per questo si sta attrezzando per impedirli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero