Aveva 166 auto intestate, nomade di 63 anni riforniva i pregiudicati

Dal 2006 anno in cui è stata costituita la società di cui era amministratore delegato, S. F., un cittadino serbo di 63 anni aveva creato un sistema rodato legato...

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Dal 2006 anno in cui è stata costituita la società di cui era amministratore delegato, S. F., un cittadino serbo di 63 anni aveva creato un sistema rodato legato alla compra-vendita illegale di automobili. Per anni si è preso gioco della motorizzazione civile. In che modo? L’uomo, domiciliato nel campo nomade di Castel Romano, smistava in tutta Italia i veicoli, vendendoli anche a molti pregiudicati. Quando i carabinieri del Nucleo radiomobile, durante un normale controllo di routine lo hanno fermato sulla Cristoforo Colombo, è emersa la sorpresa: il serbo risultava intestatario di ben 166 veicoli. Auto che erano formalmente usate da altre persone, molte delle quali con svariati pendenti o condanne alle spalle. Per questo il serbo, chiamato nell’ambiente “maggiolino”, è stato denunciato per “induzione in errore con inganno continuata e in concorso di pubblici ufficiali al fine di indurli a commettere falso ideologico e favoreggiamento reale”. In parole povere, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per una truffa orchestrata con precisione e perpetrata per anni. Tecnicamente l’uomo, con una lunga sfilza di reati contro il patrimonio alle spalle, usava due codici fiscali e una partita Iva riconducibile alla società per portare avanti i suoi affari illeciti.


IL METODO

Sostanzialmente, prendeva denaro per veicoli soprattutto per automobili di piccola e media cilindrata coprendo di fatto gli acquirenti che spesso e volentieri, proprio con quelle auto, mettevano a segno reati di vario genere, in primis le rapine. I militari stanno portando avanti le verifiche per accertare se quelle auto siano state utilizzate in fatti ben più gravi rimbalzati agli onori delle cronache. E ora per evitare che l’uomo possa compiere ancora degli illeciti i carabinieri hanno richiesto il suo blocco anagrafico su entrambi i codici fiscali a lui riconducibili per evitare che possa continuare a vendere e comprare automobili. Al contempo è stata chiesta la rimozione e cancellazione dalla Camera di Commercio della società istituita più di 13 anni fa con il preciso intento di metter su il sistema. Metodo non sconosciuto a chi delinque nel settore e anzi molto utile per chi vuole metter a segno degli illeciti cercando poi di farla franca. 

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Il Messaggero