L'assemblea capitolina ha approvato all'unanimità una mozione che impegna il sindaco di Roma Ignazio Marino e la sua giunta a verificare se esistono delle garanzie per i...
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Il sindacato «Nei giorni scorsi sono state aperte le buste di due importanti gare di appalto del Comune di Roma, ora in fase di aggiudicazione,una per il servizio 060606, l'altra per i servizi e il centralino di Acea, azienda controllata al 51% dal Comune. Per entrambe le gare si prospetta un cambio dell'azienda appaltatrice e per circa 700 lavoratori, da anni impiegati su tali commesse, si profila lo spettro del licenziamento». Così, in una nota, Fabrizio Micarelli, segretario della Slc Cgil di Roma e del Lazio. «Nulla da dire sul cambio dell'ente appaltatrice - continua - se fossimo in presenza di un sistema di regole certe e di garanzia anche per le lavoratrici e i lavoratori, al pari di quanto avviene in altri settori e in altri paesi europei. Ci troviamo invece di fronte a un cambio del fornitore da parte del Comune di Roma, solo ed esclusivamente per abbattere i costi dell'appalto senza tener conto della qualità e della professionalità che le lavoratrici e i lavoratori possono ancora offrire alla cittadinanza, considerandoli di fatto una variabile indipendente dell'appalto. Questo per noi è inaccettabile».
«Sarebbe sufficiente che il sindaco Marino applicasse la clasola sociale per garantire la continuità occupazionale per salvarli dal licenziamento - aggiunge -.
Il Messaggero