A Milano Heineken apre il primo bar gestito solo da avatar

Chissà se il bar del futuro sarà prima o poi davvero così, ovvero un Metabar senza camerieri, gestito solo da avatar come il temporary targato...

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Chissà se il bar del futuro sarà prima o poi davvero così, ovvero un Metabar senza camerieri, gestito solo da avatar come il temporary targato Heineken Silver aperto a Milano fino al 10 aprile per supportare il lancio dell'ultima referenza nata in casa.

L'Heineken Silver Bar è un locale con specchi "magici", ologrammi dietro al bancone, barman avatar, menù digitali e app per scegliere la musica a seconda del mood. Insomma, è un non-bar, una provocazione con l'obiettivo (raggiunto) di far parlare di sé e della nuova Heineken Silver. Perché il bar è il luogo sociale per eccellenza. Ed è sinonimo di ospitalità. Ovvero, di persone in carne e ossa.

Detto questo, una riflessione.
A inizio 1800, con l'invenzione della macchina a vapore e la meccanizzazione, avviene un radicale cambiamento nel settore dei trasporti (la prima traversata dell'Atlantico di una nave a vapore risale al 1819, mentre la prima linea ferroviaria viene inaugurata nel 1825 in Inghilterra) e nel mondo del lavoro, con la nascita del sistema di fabbrica. 

Duecento anni dopo, in piena rivoluzione tecnologica, per gli over 30 il Metabar di Heineken è un locale poco invitante. Un concept che incarna il concetto di fabbrica. Un format che, però, permetterebbe di ridurre i costi e di incrementare i profitti. Ora, se il Metabar difficilmente può attrarre gli over 30, forse potrebbe garbare invece alla generazione Z (la più influenzata da questi due anni di restrizioni e di non socialità).
In caso, i bar "veri" non moriranno. Ma lo scenario potrebbe arricchirsi e diversificarsi. Lo scopriremo.

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Il Messaggero