RIETI - Un totem in braille completamente ricoperto dalle feci di piccioni. E’ la vergognosa realtà che fa capolino in via Roma. ...
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Il totem esplicativo, con i siti più attrattivi della città, ha la particolarità di presentare oltre alla descrizione in italiano anche un sunto in braille, il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti e ipovedenti.
Già diverso tempo Il Messaggero segnalò le difficoltà con le quali devono fare i conti quotidianamente i cittadini con disabilità visiva.
Era il marzo del 2015 quando Luciano e Francesco Canini, padre e figlio, per primi suggerirono al Comune di Rieti l’idea di un percorso per non vedenti.
Un percorso, tra piazza Vittorio Emanuele II e piazza Cesare Battisti, che avrebbe dovuto consentire ai non vedenti di muoversi in totale autonomia e sicurezza, perché basato su messaggi tattili che orientano la marcia, impressi sulla superficie dei pavimenti e percepiti attraverso il contatto con la punta del bastone.
Un percorso definito però dalla famiglia Canini «una presa in giro oltre che uno spreco di soldi», a causa dell’inserimento di una serie di lampioni a pochi centimetri dal percorso tattile.
Oggi è un’altra famiglia a denunciare lo stato di degrado dei totem in braille presenti in città: «Se lo strumento era pensato come un servizio da offrire ai cittadini – commentano – non siamo sulla strada giusta. Meglio farne a meno, per il bene di cittadini e turisti. E non possiamo dimenticare che le feci del piccione trasmettono alcune tra le più pericolose malattie per l’uomo, come salmonella o gastroenteriti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero