Bufera di neve e vento, per il Terminillo un altro week end amarissimo

Bufera di neve e vento, per il Terminillo un altro week end amarissimo
RIETI - Se c’era la speranza di vivere un fine settimana di sci quasi a pieno regime, è andata a farsi benedire pure quella. Dopo il pasticcio burocratico della...

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RIETI - Se c’era la speranza di vivere un fine settimana di sci quasi a pieno regime, è andata a farsi benedire pure quella. Dopo il pasticcio burocratico della mancata comunicazione al ministero dei Trasporti, da parte della società “Funivia del Terminillo”, di avvio dell’attività della quadriposto per le piste Giusti e Cinzano - una svista che lo scorso week-end ha mandato su tutte le furie gli sciatori e i maestri da sci - questi ultimi sabato e domenica ci ha pensato invece la bufera di neve abbattutasi sulla stazione sciistica reatina a cancellare ogni speranza di un finale di stagione che potesse essere degno del suo nome.

L’ennesima debacle. Sabato, infatti, le fortissime raffiche di vento - insieme alle precipitazioni che hanno prodotto quasi altri dieci centimetri di neve, spazzati però via quasi in tutti in contemporanea dal vento - hanno infatti costretto a sospendere sia l’attività delle piste di discesa che di quelle da fondo, rimaste entrambe chiuse. Ieri, invece, solo un lieve miglioramento delle condizioni, che hanno consentito l’apertura della mezza Togo e delle Carbonaie, costringendo però di nuovo a lasciare inattive sia la Giusti e la Cinzano che gli impianti di fondo. A mitigare solo un pò l’ennesima débâcle terminillese, la presenza dei turisti che non hanno però di certo affollato la frazione montana. 
Ad aver annunciato la sua chiusura per tutto il fine settimana, a causa della meteo avversa che ha reso impraticabile la strada per raggiungerlo, è stato persino il rifugio Sebastiani. 

La contaa dei danni. Dunque, finale di stagione amaro, amarissimo al Terminillo al quale ora, sul fronte dell’attività sciistica, non resta che guardare alle ultime settimane disponibili di marzo, sempre confidando nel non rialzo eccessivo delle temperature. La conta dei danni prodotti dal vento si potrà fare però soltanto a bufera conclusa, per capire quanta neve è stata spazzata via e se quella rimasta sarà sufficiente per arrancare fino ai primi caldi.

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Il Messaggero