Cade nel vuoto da un muretto grave giovane del Cicolano a Teramo

Cade nel vuoto da un muretto grave giovane del Cicolano a Teramo
TORRICELLA (TERAMO) - Stava parlando al telefono il 22enne reatino caduto da un’altezza di quattro metri, all’interno del parcheggio vicino la piazza del paese. Il...

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TORRICELLA (TERAMO) - Stava parlando al telefono il 22enne reatino caduto da un’altezza di quattro metri, all’interno del parcheggio vicino la piazza del paese. Il ragazzo, Flavio Paolucci, si era allontanato dagli amici e compagni di squadra del Capradosso, formazione di Petrella Salto, con i quali era arrivato a Torricella per giocare un triangolare di calcio post-natalizio.




Forse distratto, forse con i sensi annebbiati (tra i componenti delle due squadre si festeggiava dalla mattinata a Torricella), il ragazzo si è seduto su un muretto della rampa d’accesso del parcheggio e ha perso l’equilibrio. Dopo una caduta di circa quattro metri, ha battuto violentemente a terra ma è sempre rimasto cosciente. Il 22enne è stato subito soccorso e portato d’urgenza dagli operatori sanitari del 118 all’ospedale Mazzini di Teramo. Nella caduta ha rimediato un forte trauma cranico e i medici gli hanno dovuto asportare anche la milza.



E’ arrivato in ospedale in pericolo di vita ed è tuttora ricoverato nel reparto di rianimazione del Mazzini.

Il timore però che l’impatto col terreno possa avergli procurato conseguenze a livello cerebrale sembra essere svanito nell’ultime ore: il 22enne è stato infatti sottoposto a Tac, che avrebbe dato esito negativo. L’ematoma cerebrale si starebbe gradualmente riassorbendo. Quello che preoccupa i medici è la base cranica fratturata, come evidenziato da una Tac cervicale effettuata nelle ore successive la caduta.



Il giovane resta quindi in gravissime condizioni. I carabinieri della locale stazione hanno intanto aperto un fascicolo per far luce sulla dinamica di quanto accaduto, ma l’orientamento è, appunto, quella della caduta accidentale. Vicino a lui sono rimasti i compagni di squadra e sono arrivati poi a Teramo anche i familiari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero