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RIETI - Non smettono di lievitare i costi straordinari che il Comune di Rieti continua ad iscrivere a bilancio per riparare i danni prodotti dall’erronea attivazione dell’impianto antincendio che, lo scorso 6 settembre, ha danneggiato il teatro Flavio Vespasiano. Al computo totale delle prime quattro determine che avevano fatto registrare un costo complessivo di 37 mila e 852 euro, si aggiungono ora infatti altri tre atti dirigenziali di 11.590 euro, 1.677 e 1.220 euro, facendo così giungere a 52 mil e 339 euro il valore economico totale che Palazzo di Città è stato costretto ad anticipare di tasca propria, al fine di poter garantire gli interventi di ripristino necessari a portare in scena la stagione teatrale che prenderà il via a partire dall’inizio del nuovo anno.
I costi. Ad inizio ottobre, il primo e più urgente intervento aveva riguardato il ripristino della funzionalità dell’impianto elettrico e di quello antincendio (3.095 euro). Pochi giorni fa, il Comune ha erogato altri 29.694 euro per la pulizia del sipario di boccascena, la fornitura e posa in opera di quinte, cieli e fondale e interventi per la sostituzione e riparazione della meccanica di movimentazione del sipario, insieme a 3.050 euro per la posa in opera di tremila metri di corde e 2.013 euro per la fornitura di duemila metri di corda con diametro da otto millimetri e di mille metri di corda con diametro da 10 millimetri.
In ordine di tempo, le ultime tre determine riguardano invece la sostituzione della centrale di allarme e dei rilevatori di fumo dell’impianto antincendio del teatro e del Foyer (11.590 euro), la sostituzione delle lampade di emergenza (1.677 euro) e la riparazione del mixer luci e audio, del Dimmer luci e dell’amplificatore audio, non più funzionanti a causa delle infiltrazioni di acqua (1.220 euro).
Il risarcimento. Il totale di questo scherzo sono 52 mila e 339 euro, per la restituzione dei quali il Comune ha già avviato l’interlocuzione con la ditta responsabile del pasticcio dell’impianto antincendio: «Il Comune sta sostenendo di tasca propria le spese necessarie al ripristino della funzionalità del teatro, per consentire quanto prima il ritorno alla fruibilità della struttura - spiega a Il Messaggero l’assessore alla Cultura Letizia Rosati – Dall’altra parte, è però già in corso l’interlocuzione con l’Ufficio speciale Ricostruzione, il quale è a sua volta in contatto con la ditta responsabile dell’erronea attivazione dell’impianto antincendio, al fine di restituire all’Ente quanto speso in queste settimane».
Fra i lavori secondari – ma soltanto in termini temporali – c’è infatti, ad esempio, il recupero del “comodino” di Antonino Calcagnadoro, la grande tela dipinta a tempera dal pittore reatino nel 1910, nata come divisorio tra un atto e l’altro e restaurata nel 2019 dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila grazie al finanziamento della Fondazione Varrone: «Abbiamo affidato ad una restauratrice l’incarico di effettuare una perizia per stabilire il costo del restauro della tela, che naturalmente addebiteremo alla ditta», precisa l’assessore.
Quando sarà riaperto? E il teatro Flavio quando potrà tornare ad essere fruibile? «Ad oggi non sono in grado di fornire una data precisa per la riapertura del Flavio - conclude Rosati – Verosimilmente, mi sento di dire che per Natale il teatro sarà fruibile, così da portare in scena le iniziative che sono già in programma».
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