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RIETI - Tamponi rapidi a prezzo calmierato? No, grazie. Dopo la firma del protocollo predisposto dal Commissario per l’emergenza Francesco Figliulo d’intesa con il ministro della Salute, Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite, lo scorso 5 agosto (e valido fino al 20 settembre) per garantire in farmacia l’esecuzione dei tamponi rapidi antigenici al prezzo di 8 euro per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni e di 15 euro per tutte le altre fasce d’età (contro i canonici 22 euro), le farmacie di Rieti e della provincia confermano di nuovo il loro basso trend d’adesione nei confronti della fornitura dei test che garantiscono, in caso di negatività, l’acquisizione del Green pass valido per le successive 48 ore.
Il protocollo. Il protocollo prevede che per i test eseguiti sui minori tra i 12 e i 18 anni, le farmacie aderenti all’intesa riceveranno un contributo di 7 euro da parte dello Stato (per coprire così l’originario costo di 15 euro), mentre gli 8 euro saranno a carico dei cittadini.
No diffuso in città. Nella lista fornita dal Commissario per l’emergenza e aggiornata al 15 agosto, figurano infatti undici farmacie dislocate in provincia e, al momento, nessuna fra quelle invece presenti a Rieti. Andando più a fondo, però, si scopre che almeno una di loro, la farmacia Selvi di via Alcide De Gasperi, nel quartiere di Campoloniano, ha in animo di aderire al protocollo e che, dunque, la sua formale disponibilità ad effettuare i test sia ormai soltanto una questione di poco tempo: fino ad ora, quindi, una sola adesione su un totale di 13 farmacie presenti a Rieti (escludendo le parafarmacie).
Perché? Il motivo? Per tutte sempre lo stesso, fin da quando a novembre scorso venne sottoscritto il protocollo per i test rapidi non a prezzo calmierato dove, anche lì, aderirono in pochissime, fra le quali la stessa Selvi: «Servono spazio, guanti, camici, tamponi e personale specializzato da remunerare – spiegano all’unanimità le farmacie contattate e che hanno scelto di non aderire al protocollo - Siamo normali attività commerciali e, come tutte, dobbiamo cercare di far quadrare i conti. Se in un momento di vaccinazione di massa come questo, tutta questa spesa non corrisponde poi alla domanda di chi ha necessità di fare il test, i nostri sono soltanto soldi buttati».
Ma in provincia l'idea piace. In provincia, chi ha invece dato disponibilità fino ad ora sono la farmacia di Borgorose, la Boccanera a Cantalice, la farmacia del dottor Arcangelo a Castelnuovo di Farfa e la farmacia Grillo a Castel Sant’Angelo. A Colli sul Velino, replica la sua disponibilità la farmacia Puzelli, come già fatto in precedenza per la prima convenzione stipulata sui tamponi, poi a Fara Sabina la farmacia Passo Corese, a Greccio l’attività del sindaco Emiliano Fabi, a Leonessa la farmacia Giampaoli, a Longone Sabino la farmacia Cardellini-Tittoni, a Poggio Mirteto la Nuova Farmacia Mirtense e, a Posta, la farmacia L’Abbate.
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