Tagli alla scuola, aumenta il pressing di sindacati e Provincia sulla Regione. Tutti i rischi che corre il Reatino

Tagli alla scuola, aumenta il pressing di sindacati e Provincia sulla Regione. Tutti i rischi che corre il Reatino
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RIETI - Sul dimensionamento scolastico non è ancora detta l’ultima parola per quel che riguarda l’anno scolastico 2024-2025. I sindacati sono tornati alla carica e hanno chiesto alla giunta regionale di tenere presente, quando si tratterà di deliberare, e avverrà ormai a giorni, le richieste emerse dalla recente Conferenza regionale presso l’assessorato alla pubblica istruzione. Le organizzazioni sindacali del comparto Scuola (Flc Cgil, Cisl scuola, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief), unitariamente hanno chiesto di non dare concretezza al piano definito in sede di modifica delle linee guida della giunta regionale elaborate lo scorso 4 dicembre, in quanto ciò provocherebbe gravi ripercussioni per quanto riguarda l’organizzazione dell’anno scolastico 2024-25, data la riduzione immediata di 37 autonomie scolastiche. 

La presa di posizione. «I rappresentanti degli enti locali presenti (per Rieti c’era la presidente della Provincia Roberta Cuneo e la delegata all’istruzione del Comune di Rieti Letizia Rosati) – spiegano in un comunicato congiunto le organizzazioni sindacali- hanno chiesto lo slittamento di un anno delle operazioni di dimensionamento, al fine di procedere con un percorso di condivisione e valutazione tecnica delle stesse. Grazie al forte impegno e alla costante rivendicazione dei sindacati, si è convenuto di procedere esclusivamente con le sole due proposte pervenute con delibera dei consigli di istituto e successive delibere di Città Metropolitana e Roma Capitale – si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali - con la delibera della conferenza regionale del 19 dicembre scorso si segna un passo importantissimo per la salvaguardia della rete scolastica regionale del Lazio e si sottolinea la necessità di porre un argine alla riduzione progressiva dell’offerta formativa sul territorio nel prossimo triennio». 

I sindacati. «Le organizzazioni sindacali – spiega Luciano Isceri segretario provinciale dello Snals - si aspettano dalla giunta regionale il rispetto di tale parere della Conferenza all’interno della prossima delibera che costituirà di fatto la decisione definitiva. Infine, confidiamo che tale scelta costituisca un segnale chiaro per un ripensamento complessivo della norma introdotta nella scorsa legge di bilancio». La parola passa ora all’esecutivo regionale al quale sindacati scuole e politica ha chiesto a gran voce e a più riprese di congelare almeno per un anno quanto era stato deciso dalla giunta Rocca a inizio novembre che prevedeva l’accorpamento a livello regionale prima di 14 istituti sottodimensionati, divenuti poi 37 per settembre prossimo e 53 nel triennio con conseguente taglio di decine di figure professionali al loro interno.

I rischi per il Reatino. Nel Reatino inizialmente si parlava di due accorpamenti col rischio che potessero poi essere il doppio e più se dovesse passare l’accorpamento di 37 istituti a livello regionale. Ipotesi questa che si vuole scongiurare da parte degli amministratori locali, sindacati e scuole stesse.

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Il Messaggero