C'è anche un ristorante della Sabina tra le migliori steakhouse d'Italia: “Da Lina” di Stimigliano

C'è anche un ristorante della Sabina tra le migliori steakhouse d'Italia: “Da Lina” di Stimigliano
RIETI - C’è anche la Sabina tra le ventuno migliori steakhouse d’Italia, nella classifica stilata da Michele Ruschioni, del portale...

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RIETI - C’è anche la Sabina tra le ventuno migliori steakhouse d’Italia, nella classifica stilata da Michele Ruschioni, del portale “Braciamiancora”, vero punto di riferimento per gli amanti della carne. 

A tenere alto il nome del territorio reatino è lo storico ristorante Da Lina di Stimigliano che, dopo aver ricevuto per due anni consecutivi, nel 2018 e 2019, il riconoscimento a livello regionale come “Miglior braceria del Lazio”, quest’anno è entrata nella classifica delle migliori steakhouse d’Italia. Un viaggio da Nord a Sud che ha portato Ruschioni insieme alla grill chef Paola Marsella ad assaggiare le proposte di decine di griglierie e, tra le ventuno che li hanno più convinti, c’è anche la brace del ristorante gestito da Adelaide Sansoni e da suo marito Michele Di Paolo.

Il giudizio. «Un ristorante nato nel lontano 1905 - scrivono Ruschioni e Marsella nella loro valutazione - che ha tanto da dire sulla tradizione culinaria della Sabina. Soprattutto su come cuocere la carne. Lo si capisce al volo, non appena si entra nel locale, quando gli occhi si posano inevitabilmente sulla maestosa griglia che domina la sala. Il messaggio è chiaro: qui si grigliano carni selezionate, nazionali ed estere, per la soddisfazione dei carnivori più esigenti. E allora che sfregolino entrecôte dell’Uruguay, costate, t-bone, tomahawk, abbacchio, salsicce e braciole di maiale».

Avviato dalla bisnonna di Adelaide, di cui oltre alla passione per la cucina ha ereditato anche il nome, il ristornate ha avuto questa sterzata verso la carne nel 2015, quando moglie e marito decidono di prendere in mano la gestione. 

«È stato mio marito a scrivere alla testata - racconta Adelaide - è lui che segue da vicino gli acquisti, andando a visionare e a selezionare la carne. Quando abbiamo cominciato a portare il ristorante nei canali social, i miei genitori, che a loro volta hanno gestito il ristorante in continuità con mia nonna, erano titubanti, ma noi sapevamo che quella è oggi la chiave giusta. E la grande attenzione al nostro lavoro, unito ai diversi canali di promozione, stanno dando risultati molto soddisfacenti. Abbiamo molti clienti che arrivano anche da lontano, curiosi di assaggiare carni particolari. La persone vogliono sperimentare, seguendo anche le mode, e per questo lavoriamo per rispondere sempre alle richieste del momento. C’è un bel da fare, ma anche tanta soddisfazione».

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Il Messaggero