Conferita la cittadinanza benemerita al vigile del fuoco Stefano Colasanti che lo scorso anno per salvare altre persone morì sulla Salaria

Conferita la cittadinanza benemerita al vigile del fuoco Stefano Colasanti che lo scorso anno per salvare altre persone morì sulla Salaria
RIETI - «Stefano Colasanti è stato un eroe che ha interpretato in maniera nobile la scuola di eroismo dei vigili del fuoco italiani. In un Paese che spesso si...

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RIETI - «Stefano Colasanti è stato un eroe che ha interpretato in maniera nobile la scuola di eroismo dei vigili del fuoco italiani. In un Paese che spesso si distrae, gli esempi come quello di Stefano, di chi si tuffa nel proprio dovere anche a costo della vita, sono significativi. Dobbiamo essere orgogliosi di Stefano ed è per questo che il consiglio comunale ha voluto conferire questo riconoscimento che non servirà certo a lenire il dolore ma rappresenta il sentimento profondo dell’intera Città».


Così il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, nel corso della cerimonia di consegna della cittadinanza benemerita alla memoria di Stefano Colasanti, che si è svolta questo pomeriggio nella chiesa di San Domenico.

Di seguito il testo contenuto nell’attestato di Cittadinanza Benemerita consegnata ai familiari di Stefano Colasanti:

«Il 5 dicembre 2018 il vigile del fuoco Stefano Colasanti stava transitando in servizio non operativo, al chilometro 39 della via Salaria, in località Borgo Quinzio. Si trovava a bordo di un mezzo del Corpo quando, accortosi dell’incendio di un’autobotte carica di Gpl, pur consapevole del rischio che correva, è sceso dal veicolo affrettandosi a chiamare i soccorsi e ha bloccato il traffico, a quell’ora intenso, sulla via Salaria.

L’esplosione violente, e per lui prevedibile, di una cisterna carica di carburante lo ha travolta, strappandolo così a soli 50 anni ai suoi affetti più cari e ponendo fine ai suoi sogni.

Resti sempre vivo nell’intera comunità reatina il ricordo di un giovane uomo generoso e coraggioso che ha donato la Sua vita per salvarne altre, spinto dallo spirito di servizio e di abnegazione».

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Il Messaggero