Statuetta in bronzo databile tra il IV e il V secolo avanti Cristo ritrovata a Poggio Sommavilla

Statuetta in bronzo databile tra il IV e il V secolo avanti Cristo ritrovata a Poggio Sommavilla
RIETI - Non riusciva quasi a credere ai suoi occhi l'uomo che lo scorso mercoledì, mentre stava mettendo in ordine la sua cantina a di Poggio Sommavilla, frazione...

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RIETI - Non riusciva quasi a credere ai suoi occhi l'uomo che lo scorso mercoledì, mentre stava mettendo in ordine la sua cantina a di Poggio Sommavilla, frazione di campagna di Collevecchio, dove risiede, ha scoperto una stauetta, tutta impolverata. La forma dell'oggetto ha subito attirato l'attenzione dell'uomo che, non appena presa in mano, ha capito di trovarsi davanti ad un pezzo unico e prezioso.

La scoperta. Ripulita dalla polvere che l'ha conservata nei secoli, la sagoma si è trasformata una statuina integra raffigurante una figura femminile, presumibilmente una dea, che tiene in mano, quasi ad elevarla, un'altra piccola figura alata che ricorda un piccolo angelo. La certezza rispetto al valore dell'oggetto si avrà solo successivamente, quando la Soprintendenza dei Beni Archeologici del Lazio si esprimerà in merito.

A raccontare del ritrovamento è stato le stesso autore e, con lui, i membri dell'associazione "Conosce e condividere la Sabina" che da qualche tempo lavorano su alcuni progetti di valorizzazione culturale e turistica del luogo . Per confermare se la statuina è autentica, dunque, si dovranno attendere alcuni giorni. Ma i dubbi sono pochi. La statuetta, del peso di 400 grammi circa, raffigurante una dea, sembrerebbe essere realizzata interamente in bronzo.

Il reperto risale al quarto o quinto secolo A.C. Ad una prima analisi il reperto archeologico, sembrerebbe poter essete darato tra il quarto e il quinto secolo avanti Cristo. Un pezzo di inestimabile valore, dunque, se l'ente regionale preposto dovesse arrivare a confermare la sua datazione. E l'ipotesi non è neanche tanto remota vista l'area di ritrovamento dell'oggetto. Poggio Sommavilla, infatti, è ben nota per i ritrovamenti archeologici legati alla necropoli Sabina e la statuetta potrebbe far parte di un corredo funebre.

Numerosi sono i pezzi in precedenza rinvenuti in quell'area archeologica nel cuore della Valle del Tevere; i primi scavi furono condotti nella necropoli intorno alla metà dell'Ottocento e, successivamente, ripresi negli anni Ottanta del secolo scorso su iniziativa della Soprintendenza.

Avvertiti i carabinieri. Subito dopo il ritrovamento l'autore della scoperta ha informato i carabinieri della stazione locale del paese che hanno preso in custodia l'oggetto. L'attesa è ora tutta per il pronunciamento della Soprintendenza che consentirà anche di diffondere le tante foto scattate all'oggetto al momento del ritrovamento in campo.

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Il Messaggero