Rieti, detenuti per reati sessuali sezione speciale a Vazia

Carcere di Vazia
RIETI - In sordina e senza annunci, tra Natale e Capodanno, nel carcere di Rieti è stata aperta una sezione speciale riservata ai sex offenders, detenuti che hanno commesso reati...

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RIETI - In sordina e senza annunci, tra Natale e Capodanno, nel carcere di Rieti è stata aperta una sezione speciale riservata ai sex offenders, detenuti che hanno commesso reati a sfondo sessuale (violenze nei confronti di donne e minori, sfruttatori della prostituzione, pedofili) e che per questo godono di uno spazio protetto rispetto al resto della popolazione carceraria che, secondo un codice non scritto, non ha rispetto per coloro che si sono macchiati di colpe infamanti.




I primi sono arrivati a bordo di pullman, sotto scorta, provenienti da vari penitenziari italiani come Vigevano, Brescia, Frosinone, Viterbo ed altri, e sono stati sistemati nell'ala originariamente destinata a soggetti in regime di custodia attenuata, come i tossicodipendenti, il cui numero però è scemato dopo l'entrata in vigore della legge che ha reintrodotto la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, in seguito all'abrogazione per incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi che equiparava la marijuana a cocaina ed eroina. Così, è nato il progetto per ospitare nel reparto «F» i sex offenders.



Usufruiscono, inoltre, di orari di apertura delle celle ridotti rispetto ai «colleghi» comuni che, invece, si muovono in regime di sorveglianza dinamica (libertà di spostamento e possibilità di socializzare all'interno del reparto), con la chiusura delle porte alle otto di sera. Sono stati effettuati dei lavori di adeguamento all'interno del reparto e l'iniziativa è potuta decollare.



LA NOVITA'

Per Rieti si tratta di una novità assoluta, perchè nella vecchia casa circondariale di Santa Scolastica, in via Terenzio Varrone, non c'erano spazi adatti e chi veniva arrestato per reati sessuali finiva spesso nei carceri più vicini, a Viterbo o a Roma.

In Italia, poi, le strutture destinate ai sex offenders sono poche e, tra queste, c'è quella di Bollate, in provincia di Milano, considerata un modello.



Attualmente nel nuovo reparto sono arrivati una quarantina di soggetti ma il numero è destinato a crescere, fino a superare le cento unità. Il progetto è solo all'inizio e necessita delle opportune verifiche che saranno al centro di un incontro che i sindacati degli agenti penitenziari si apprestano ad avere con la direttrice del Nuovo Complesso, Vera Poggetti, forse già domani.



Uno dei problemi, infatti, è quello di destinare alle attività del reparto personale particolarmente adatto a svolgere certi compiti di sorveglianza nei confronti di soggetti dalla caratteristiche particolari.


L'apertura della sezione F coincide con una diminuzione dei detenuti comuni grazie alla legge svuota carceri che prevede una serie di misure alternative per chi deve scontare condanne non superiori a tre anni. Così, il picco superiore a 400 detenuti raggiunto prima del varo della legge, si è sensibilmente ridotto. C'è chi ha ottenuto i domiciliari oppure la scarcerazione anticipata ma anche chi in carcere non ci finisce perchè, se il reato commesso non prevede una pena non oltre il limite fissato dalla legge, può usufruire di altre misure. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero