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RIETI - Nessuno stamattina tornerà in classe, all’istituto tecnico-economico “Luigi di Savoia” di viale Maraini. Con la scuola chiusa da giovedì dopo i primi due casi di contagio degli alunni registrati tra mercoledì e giovedì, e un terzo sabato, ieri la dirigente scolastica Stefania Santarelli aveva inizialmente previsto di far tornare questa mattina studenti e docenti alla didattica in presenza dopo che l’istituto, sanificato tra giovedì e venerdì e rimasto chiuso fino a ieri, non aveva dunque necessità di un’ulteriore igienizzazione ed era andato avanti con le lezioni rispolverando la didattica a distanza.
La decisione. Ieri mattina, però, un briefing scolastico ha ribaltato la decisione, optando per un più prudente rientro in classe a partire da giovedì: quindi, fino a mercoledì si andrà avanti proseguendo con la didattica digitale. Una decisione dettata dalla necessità di riorganizzare la macchina operativa della scuola e, soprattutto, dalla certezza dell’esito di tutti i tamponi effettuati ai docenti tra sabato e domenica, così da avere una visuale più ampia su quale potrebbe essere il quadro pronto a delinearsi in caso di nuovi contagi. I primi due contagi di mercoledì e giovedì, una sorella e il fratello, avevano infatti riguardato due diverse classi, una terza e una seconda, mentre il caso di sabato si era ripetuto nella stessa terza, relegando alla quarantena precauzionale di 14 giorni altri due docenti e fissando così stabilmente intorno a 50 il numero delle persone poste in isolamento domiciliare, tra alunni e insegnanti.
Il possibile nuovo contagio. Durante quasi l’intera giornata di ieri è circolata poi con insistenza la voce di un possibile quarto alunno del Savoia contagiato ma che, fino a ieri sera, non aveva ancora ricevuto nessuna conferma ufficiale da parte della Asl. Lo stop alle lezioni in presenza fino a mercoledì, dunque, servirà a tentare di mettere un punto fermo a quelli che, fino ad ora, potrebbero essere i contagi totali rilevati al Savoia, per ora la scuola più colpita, fra tutte, in città.
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Il Messaggero