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RIETI - Doppi turni, trasporti, edilizia e supporto psicologico negli ambienti scolastici. La scuola reatina scende di nuovo in piazza con numeri contingentati dalle norme anti-Covid, protestando davanti alla Prefettura. A riceverli, in mattinata, è stato il Prefetto Gennaro Capo.
A ritrovarsi in piazza Cesare Battisti, stamattina, sono stati infatti soprattutto i rappresentanti dell'istituto "Rosatelli" di Rieti, in contemporanea con la manifestazione nazionale promossa in tutta Italia da Rete degli Studenti Medi.
Le motivazioni
"Dopo questi due anni di pandemia, in cui abbiamo dovuto rinunciare ad ogni spazio e momento di socialità ed essere stati anche etichettati come untori, siamo stati lasciati privi di ogni sostegno psicologico - spiegano Alessia Arcangeli, della Rete degli Studenti Medi Rieti e i rappresentanti d'istituto del Rosatelli - A causa degli orari scaglionati non abbiamo più il tempo di socializzare e fare sport, con mezzi di trasporto insufficienti e mal organizzati, portando quindi ad orari insostenibili. Siamo scesi in piazza perché continua a non esserci nessuna volontà di investire nei giovani, come dimostrano il Pnrr e la nuova legge di bilancio, che stanziano fondi assolutamente insufficienti per la nostra categoria. Ed è ormai da tempo che chiediamo più spazi per i nostri istituti, situazione insostenibile ormai dal terremoto del 2018 e aggravata dalla pandemia. Vogliamo spazi e investimenti sull’edilizia scolastica, basta strutture fatiscenti e poca sicurezza".
Il Messaggero