Contro il coprifuoco per bar e ristoranti, sciopero della fame dell'onorevole reatino Paolo Trancassini

Contro il coprifuoco per bar e ristoranti, sciopero della fame dell'onorevole reatino Paolo Trancassini
RIETI -  Sciopero della fame e un presidio fisso dentro Montecitorio per salvare bar e ristoranti. Lo hanno indetto i deputati di Fdi, Paolo Trancassini, Salvatore...

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RIETI -  Sciopero della fame e un presidio fisso dentro Montecitorio per salvare bar e ristoranti. Lo hanno indetto i deputati di Fdi, Paolo Trancassini, Salvatore Caiata e Riccardo Zucconi, presentando l'iniziativa in una conferenza stampa alla Camera, dopo aver incontrato in piazza Montecitorio le rappresentanze delle categorie e gli esercenti che operano nel settore della ristorazione. Oltre alla comune appartenenza a Fdi, Caiata, Zucconi e Trancassini lavorano tutti e tre nel campo della ristorazione e hanno deciso insieme di muoversi per puntare i riflettori sul rischio mortale che corre questo settore commerciale e produttivo.

«Con l'ultimo dpcm, Giuseppe Conte e il suo governo - ha dichiarato Caiata - hanno fucilato la ristorazione, settore che versava già in enorme difficoltà. Speravamo che, nei mesi passati, avendo avuto tempo e risorse, il governo potesse intervenire in maniera più mirata. Invece adesso ha deciso di chiudere tutto indiscriminatamente alle 18. Nulla infine ha detto su come e quando questo settore potrà ottenere le risorse per risollevarsi. Le imprese sono in ginocchio - ha continuato Caiata - per questo chiediamo al presidente del consiglio di venire in aula a riferire. Basta con le passerelle televisive, c'è gente disperata che ha bisogno di aiuti per poter continuare a lavorare».

«Non c'è una strategia precisa. Il governo - ha aggiunto Trancassini - non fa e non dice nulla sui trasporti, dove avvengono tanti contagi di persone che vanno a scuola o al lavoro. Il dpcm colpisce chi produce, tutta la filiera della ristorazione, dell'ospitalità e del turismo. La gente adesso ha veramente paura del futuro, perché si ricorda quanto è successo pochi mesi fa, quando il governo non ha mantenuto le promesse fatte. Lo sciopero della fame è un mezzo pacifico ma diretto. Lo attueremo rimanendo in presidio fisso all'interno di Montecitorio. Vogliamo mettere pressione a Conte a cui chiediamo impegni precisi per risarcire aziende e fare fronte alle necessità degli addetti alla ristorazione».

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Il Messaggero