Risse tra minorenni, pericolosa escalation

Risse tra minorenni, pericolosa escalation
RIETI - Disagio giovanile, problematiche pregresse (e represse) o solo stress da lockdown? Qualunque possa essere la causa, i recenti episodi di cronaca, con pestaggi e...

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RIETI - Disagio giovanile, problematiche pregresse (e represse) o solo stress da lockdown? Qualunque possa essere la causa, i recenti episodi di cronaca, con pestaggi e aggressioni tra minorenni in pieno centro cittadino, scatenati da futili motivi, portano sotto i riflettori una “questione giovanile” che merita sicuramente maggiore attenzione da parte di tutti gli attori: dai genitori alla scuola, dalle istituzioni alla politica. 

Due episodi gli episodi sotto i riflettori, uno lo scorso 23 gennaio, l’altro lunedì sera, entrambi avvenuti in circostanze praticamente fotocopia. Nel primo caso un giovane reatino davanti alla scuola media Basilio Sisti di Rieti aveva difeso la propria compagna dalle offese di alcuni sconosciuti, venendo poi aggredito violentemente e finire a terra privo di sensi, ferito e sanguinante. Individuato e denunciato uno degli aggressori, anche lui minorenne. Nell’ultimo fatto un minore reatino, nel vedere due giovani ingiuriare e oltraggiare una ragazza a lui sconosciuta, è intervenuto cercando di calmare gli animi, poi è stato inseguito, raggiunto e picchiato a calci e pugni dai due minorenni. Denunciato un 15enne.

Il parere. Ma cosa scatena la violenza di gruppo spesso gratuita e originata da motivi futili? 
«All’origine, in questo momento un mix letale di cause. Il progressivo isolamento sociale e la costante chiusura dei rapporti sociali dovuti al lockdown senza più feste, sport e scuola – spiega lo psichiatra Simone De Persis, responsabile dell’Unità dipendenze patologiche della Asl di Rieti – hanno tolto ai giovani i capisaldi della loro quotidianità e le persone più fragili si ritrovano senza più strumenti nell’affrontare queste criticità».

Con quali conseguenze? 
«Le conseguenze sono un esponenziale aumento di aspetti depressivi e dipendenze da alcol e droga – continua lo specialista – ma in questo particolare momento anche dipendenze dal canale telematico e da internet. Elementi che diventano un rifugio per far fronte a queste difficoltà che i minori spesso, proprio per la loro giovane età, non riescono ad affrontare perché privi di strumenti idonei a gestire questi drastici cambiamenti».

L’aggressività spesso diventa dunque una sorta di risposta al disagio.
«Questo stato di difficoltà – precisa lo psichiatra De Persis – può facilmente sfociare in rabbia patologica e questi episodi ne sono testimonianze. Gli ultimi dati parlano chiaro: c’è una forte crescita di fenomeni depressivi e da dipendenza come diretta conseguenza della chiusura dei rapporti sociali». 

Ancore di salvezza?


«A mio parere in questo momento occorre Rafforzare il comparto dei servizi pubblici, in particolare nei settori del Consultorio e della Salute mentale. La presenza dei servizi territoriali è fondamentale. Ma anche la famiglia in questo momento ha un ruolo importantissimo e insostituibile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero