OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
RIETI - Sullo stato di degrado di via Villafranca, traversa di via Terminillo, denunciato giorni fa da Il Messaggero, nonostante le sollecitazioni il Comune di Rieti non è ancora intervenuto con alcuna dichiarazione che possa spiegare lo stato di sfacelo di quella strada. Oltre alla mancanza di illuminazione pubblica, fognature ed asfalto, il riferimento è infatti all’assenza della raccolta differenziata che, in quella via, si traduce anche in un massiccio fenomeno di migrazione dei rifiuti, delle quali prime vittime sono i residenti della strada. Insomma, un’altra brutta copia di quanto si continua a vivere nel centro storico di Rieti, zona dove la differenziata a favore dei residenti non si è mai vista ma in compenso, anche lì, non mancano i rifiuti ingombranti che andrebbero invece smaltiti diversamente.
I soldi persi dalle famiglie. La diffusione della raccolta differenziata ebbe un’impennata con la giunta Petrangeli: «Da circa il 15 per cento di diffusione presente al momento del nostro insediamento, portammo la differenziata a più del 60 per cento, coprendo il 90 per cento della popolazione del Comune di Rieti – ricorda l’ex assessore all’Ambiente, Carlo Ubertini – E così risultammo i primi nella raccolta differenziata fra tutte le province del Lazio.
I buoni propositi. Chiusa l’esperienza della giunta Petrangeli, restavano dunque la Piana Reatina e il centro storico di Rieti da ultimare per completare il piano della raccolta. Nella Piana è approdata subito dopo l’insediamento della giunta Cicchetti, a partire dalla fine di novembre 2017, mentre in centro non se ne è mai vista traccia, nonostante qualche vago buon proposito.
E così continua ad accadere quello che Il Messaggero denunciò già nel giugno del 2019, come ad esempio i cassonetti di via della Molina, all’angolo con via del Burò (a ridosso della “Minervini-Sisti” e del tribunale di piazza Bachelet) dove, nonostante la denuncia degli abitanti, intorno ai contenitori dell’indifferenziata continua a svilupparsi il fenomeno della migrazione dei rifiuti e anche dell’abbandono degli ingombranti. In centro storico, gli unici per i quali la differenziata è stata attivata (e funziona, a detta degli esercenti) sono i locali: ma allora perché non viene attivata anche a favore dei residenti?
Due anni fa, quando Il Messaggero denunciò la situazione di via della Molina, ne chiese conto all’assessore all’Ambiente, Claudio Valentini: «La differenziata è un problema per molti centri storici in Italia, perché le strade sono strette e non consentono il conferimento dei rifiuti – spiegò Valentini - Abbiamo al vaglio tre progetti di raccolta per il centro, stiamo approfondendo gli studi per trovare la soluzione migliore. Contiamo di risolvere il problema al più presto». Evidentemente, si tratta di un approfondimento molto complesso.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero