Rieti, lite e zuffa per alcuni ritardi nell’affitto di un’autofficina: aggressore condannato

Giudice di pace
RIETI - Finisce nelle aule del palazzo di giustizia di Rieti una zuffa tra due professionisti reatini del settore autofficine, scaturita da futili motivi. La sentenza del giudice...

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RIETI - Finisce nelle aule del palazzo di giustizia di Rieti una zuffa tra due professionisti reatini del settore autofficine, scaturita da futili motivi. La sentenza del giudice di pace di Rieti ha accolto, di fatto, la tesi difensiva della parte lesa, ritenendo pressoché univoca e in gran parte collimante la ricostruzione dell’episodio in aula e condannando per lesioni personali l’aggressore, un 69enne reatino. Nei suoi confronti il giudice reatino ha disposto il risarcimento dei danni in favore della vittima, quantificati in via equitativa in complessivi 400 euro, rifusione delle spese processuali e infine una pena pecuniaria di 750 euro mentre, contestualmente, è stato assolto dal reato di minaccia.

La vicenda. Questa la determinazione finale del giudice Nicola Perrone rispetto alla lunga vicenda giudiziaria scaturita a seguito di una zuffa avvenuta tra un 49enne reatino e l’imputato nel marzo del 2014 e finita poi davanti alla Sezione penale del giudice di pace di Rieti quando, nei giorni successivi al diverbio poi degenerato in una zuffa, fu presentata la querela della vittima rappresentata in giudizio dall’avvocatessa del foro di Rieti, Sara Principessa. Una lite scaturita per controversie legate al mancato pagamento del canone di locazione, trovandosi il 49enne indietro di alcuni mesi nel compenso stabilito per l’affitto del locale commerciale di proprietà del 69enne e dove lui svolgeva quotidianamente la propria attività lavorativa nel settore di autofficina e manutenzione auto. Un giorno, a fronte del rinnovo della richiesta e delle rimostranze del titolare del capannone su quei mancati pagamenti, ne scaturì un acceso alterco, con reciproci insulti che presto, dopo le parole, degenerò in una sorta di aggressione da parte dell’imputato che, al culmine della discussione e lamentando risposte giudicate evasive e insoddisfacenti, tentò di colpire il 49enne con un’asta di ferro per poi sferrargli un pugno al volto che gli provocò un trauma facciale contusivo allo zigomo destro, giudicato guaribile con pochi giorni di prognosi. Tutto puntualmente refertato dal Pronto soccorso dell’ospedale de Lellis di Rieti, dove si recò la parte offesa in seguito al pugno ricevuto e, successivamente, addotto a supporto della querela presentata dalla parte lesa nei confronti dell’uomo, con una sentenza arrivata a distanza di ben otto anni dai fatti per un episodio di lieve entità. E anche questo fa riflettere.

 

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Il Messaggero