Zeus Rieti, il Ds Martini sull'arbitraggio ad Agrigento "Rispetto per chi investe nel basket"

Martini e Cattani
RIETI - A distanza di alcuni giorni dalla partita di Agrigento, persa nel finale dalla Zeus Npc Rieti, il Ds Gianluca Martini torna sull'arbitraggio, già al centro di...

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RIETI - A distanza di alcuni giorni dalla partita di Agrigento, persa nel finale dalla Zeus Npc Rieti, il Ds Gianluca Martini torna sull'arbitraggio, già al centro di critiche nel dopo gara del presidente Giuseppe Cattani. "Come società - afferma Martini in una nota - corre l'obbligo di commentare quanto accaduto nell’ultima giornata di campionato disputata ad Agrigento anche alla luce dei provvedimenti disciplinari. Prima è giusto fare però i complimenti alla Moncada, per aver voluto ed ottenuto la vittoria con tutti i propri mezzi. Detto questo devo, purtroppo, sottolineare l'arbitraggio assolutamente inadeguato della terna, con il Sig. Ferretti in particolare, completamente fuori dalla partita e mi dispiace molto perchè è un ragazzo giovane che è andato nel pallone. Spero possa imparare per il proprio futuro. Purtroppo però chi sbaglia deve pagare, come succede per le società e i giocatori, anche gli arbitri devono riconoscere i propri errori con umiltà, e pagare per tali sbagli. Ci siamo stancati di subire le conseguenze di azioni altrui e stare in silenzio. Bobby Jones è ormai bersagliato e se questo sarà il metro da qui in avanti, qualcuno in Federazione lo deve comunicare alla nostra Società, perchè in sede di mercato, a questo punto, dovremo intervenire per cercare un altro giocatore. Tre falli in attacco inesistenti ed un tecnico hanno privato la Zeus di un americano in un match fondamentale e questo non va bene. Le partite le devono decidere i giocatori e non le chiamate arbitrali. Farsi 10 ore di viaggio e tornare a casa venendo trattati in questo modo non ci va giù per niente anche perchè andare in Sicilia ci costa una bella cifra. Veniamo continuamente multati e non possiamo dire nulla perchè nessuno ci ascolta ma così il sistema non va avanti, perchè senza la volontà di recepire le problematiche dei club non c’è miglioramento. Tutto da capire perchè poi il PalaSojourner è sempre e comunque soggetto a multe quando su altri campi evidentemente si sta come al teatro e si fanno solo complimenti ed auguri agli arbitri. Prendiamo atto dell'ennesima beffa ai danni della nostra società e dei nostri dirigenti inibiti così come del livello dei fischietti che vanno in campo e il cui operato si commenta da solo attraverso le immagini che stanno circolando in rete. Tra le altre cose mi piacerebbe sapere che tipo di offese hanno ricevuto dai nostri due dirigenti, persone e professionisti educati sui quali metto la mano sul fuoco. 

Chiediamo rispetto per chi mette i soldi nel basket, per i nostri colori, per la nostra città, per i nostri tifosi, che anche ad Agrigento ci hanno seguito e che ringrazio di cuore, senza contare il grande lavoro dei ragazzi, che devono avere la possibilità di giocarsi le partite con i loro mezzi ed imparare anche dai propri errori.

È necessario un ritorno alla realtà e coloro che si chiudono negli uffici oggi, devono tornare sui campi per vedere nel concreto quali sono i reali problemi del basket italiano, problemi che non possono essere ridotti sempre a discussioni sul numero di under o italiani che devono stare in campo. Le difficoltà sono altre e spero vivamente ci sia la volontà di affrontarle per far crescere un movimento in cui noi crediamo ma che in questo momento ci sta fortemente deludendo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero